L’isolamento forzato e prolungato nelle abitazioni sta colpendo la salute mentale degli italiani: è quanto viene rilevato un’analisi condotta dalle Università dell’Aquila e di Roma Tor Vergata e dal progetto ‘Territori aperti’ (Centro di documentazione, formazione e ricerca per la ricostruzione e la ripresa dei territori colpiti da calamità), che ha sottoposto a un questionario online oltre 18mila soggetti fra il 27 marzo e il 6 aprile.
Dopo tre – quattro settimane di chiusura, giustificata dall’emergenza coronavirus, aumentano depressione e insonnia; un fenomeno che riguarda soprattutto le donne, che costituiscono quasi l’80% del campione preso in considerazione nell’analisi i cui risultati preliminari sono comparsi sulla rivista di preprint MedArXiv.
I sintomi psicologici della quarantena
Nel dettaglio, il 37% degli intervistati dichiarano la presenza di sintomi riferibili al disturbo da stress post-traumatico, il 22,9% lamentano un disturbo dell’adattamento, il 21,8% afferma di essere in condizione di stress elevato e 4.092 il 20,8% descrivono i sintomi dell’ansia, il 17,3% depressione, e il 7,3% dichiara di soffrire di insonnia.
“Abbiamo riscontrato alti tassi di effetti negativi sulla salute mentale nella popolazione generale italiana nelle tre settimane di misure restrittive e diversi fattori di rischio correlati a Covid-19”, hanno commentato i ricercatori, “questi risultati meritano un ulteriore monitoraggio della salute mentale della popolazione italiana”.
L’importanza delle abitudini
“Le persone dipendono dalla routine per la loro salute mentale. Ciò può includere cose come andare al lavoro, portare i bambini a scuola o andare in palestra”, ha dichiarato in proposito il medico britannico Amir Khan ( Senior Lecturer presso la University of Leeds School of Medicine e la University of Bradford), intervenuto su Al Jazeera. “Quando la routine viene espulsa e si è costretti all’isolamento – con l’ulteriore minaccia di ammalarsi gravemente a causa del virus – c’è un vero pericolo che insorgono problemi di salute mentale”.
“Come medico”, ha aggiunto Khan, “ho ricevuto un numero maggiore di chiamate dai miei pazienti per questioni relative alla loro salute mentale. Le persone con problemi di salute mentale pre-esistenti trovano particolarmente difficile la situazione attuale ed è importante che ne parlino con un operatore sanitario”.