Le ripercussioni del coronavirus sul mercato del lavoro potrebbero rivelarsi presto ben peggiori di quelle emerse venerdì scorso. Il tasso di disoccupazione, infatti potrebbe salire dal 14,7%, già ora il livello più elevato mai visto negli Usa del secondo dopoguerra, a oltre il 20%. Sarebbe una quota di disoccupati vista solo durante la Grande Depressione seguita al 1929. E’ quanto ha delineato il Segretario del Tesoro Usa, Steven Mnuchin, nel corso di un’intervista rilasciata a Fox News.
“Penso che ci sia un rischio considerevole nel non riaprire” le attività “se si sta parlando dei danni economici permanenti per gli americani”. Secondo Mnuchin il tasso di disoccupazione potrebbe raggiungere il 25%, affermando che i numeri attualmente riportati “probabilmente peggioreranno prima di migliorare”.
Dello stesso avviso è anche il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hasset, secondo il quale il tasso di disoccupazione potrebbe raggiungere “la parte alta del 20%”, suggerendo una cifra pericolosamente vicina al 30%.
Per stessa ammissione del direttore del National Economic Council della Casa Bianca, Larry Kudlow, l’economia americana sta attraversando un momento molto difficile da quanto emerge dai dati in arrivo, relativi al mese in corso.
Tutti elementi che spingerebbero le argomentazioni economiche ad accelerare quanto più possibile sulla uscita dalle misure anti-contagio negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, il Paese rimane fra i più colpiti al mondo in termini di nuovi contagi. Nella settimana compresa fra il 3 e il 10 maggio il numero dei casi di Covid-19 sono saliti del 14,77% a a 1,329 milioni di contagi: un trend che è ancora ben lontano da mostrare una stabilizzazione.
“Se lavoriamo con cautela” e con le autorità mediche, “non credo che ci saranno rischi considerevoli” nel riaprire l’economia, ha affermato Mnuchin, mentre “non riaprire” avrebbe conseguenze “permanenti”.