Coronavirus: le nuove regole in vigore in Italia
Con il netto incremento dei contagi da Coronavirus (solo ieri hanno superato i 3mila casi), il governo torna in allarme e dopo aver prorogato lo stato di emergenza al 31 gennaio 2021, ha adottato il decreto legge con le nuove misure anti-Covid. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.
Obbligo mascherine
Le nuove regole hanno stabilito l’obbligo di utilizzare la mascherina sempre all’aperto e nei luoghi chiusi. L’obbligo non riguarda le persone che stanno svolgendo attività sportiva, i bambini di età inferiore ai sei anni e chi ha patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi interagisce con loro.
E’ inoltre obbligatorio indossare la mascherina a bordo dei mezzi pubblici e in auto non si usa la mascherina ma solo se si è soli o se a bordo ci sono solamente persone conviventi.
In presenza di familiari conviventi difatti non è necessario usare la mascherina. Le persone con sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37.5° C devono rimanere a casa e limitare al massimo i contatti sociali.
Si conferma il divieto di uscire di casa se si è in quarantena.
Divieto di assembramenti
Le nuove regole varate dal governo inoltre prevedono il distanziamento fisico di almeno un metro e il divieto di assembramento. Resta il limite di 200 persone per andare al cinema, a teatro e ai concerti al chiuso e di mille persone per quelli all’aperto.
Le regole per chi viaggia
Per chi arriva in Italia da Gran Bretagna, Olanda e Belgio è fatto l’obbligo di sottoporsi al tampone finora previsto solo per chi arrivava da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia (Alvernia-Rodano-Alpi, Corsica, Hauts-de-France, Île-de-France, Nuova Aquitania, Occitania, Provenza-Alpi-Costa azzurra)
Le sanzioni
Per chi trasgredisce le regole è prevista l’irrogazione di una sanzione amministrativa da 400 euro a 1000 euro con multe che si aggravano per chi non rispetta la quarantena. In tal caso si rischia una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi e un’ammenda da 500 a 5mila euro.