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Coronavirus, “il vaccino sia gratis”: lo invocano 50 di ex capi di stato

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Gli investimenti per produrlo sono miliardari, con minime possibilità di successo per ogni singolo sviluppatore. Ma l’importanza del vaccino contro il coronavirus sarebbe talmente elevata da giustificare una distribuzione gratuita delle preziose dosi, quando (e se) saranno disponibili.

E’ quanto richiedono in una lettera d’appello tre capi di stato in carica, fra cui il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, 50 ex capi di governo, fra cui Mario Monti, e due premi Nobel per l’Economia, Michael Spence e Joseph Stiglitz. Fra gli altri nomi illustri che compaiono nella lista dei firmatari del documento anche l’economista Mariana Mazzucato, membro della task force per l’emergenza Covid in Italia, gli economisti Dani Rodrik e Thomas Piketty, l’ex presidente spagnolo José Zapatero e l’ex presidente della Commissione europea José Barroso.

“Chiediamo ai ministri della salute presso l’Assemblea mondiale della sanità di radunarsi con urgenza a sostegno di un vaccino ‘del popolo’ contro questa malattia”, esordisce il documento, “governi e partner internazionali devono unirsi attorno a una garanzia globale che assicuri che, nel momento in cui verrà sviluppato un vaccino sicuro ed efficace, esso venga prodotto rapidamente in larga scala e reso disponibile per tutte le persone, in tutti i Paesi, gratuitamente. Lo stesso deve valere per tutti i trattamenti, la diagnostica e altre tecnologie per il Covid-19”.

Nella distribuzione, inoltre, i firmatari chiedono che la priorità venga data ai Paesi più poveri, i meno attrezzati per salvare vite umane.

Infine, il gruppo chiede che a farsi carico “interamente” del “piano di produzione e distribuzione rapido globale ed equo per il vaccino e per tutti i prodotti e le tecnologie COVID-19” siano le “nazioni ricche” del pianeta.

“Le azioni devono iniziare con urgenza per sviluppare in modo massiccio la capacità in tutto il mondo di produrre miliardi di dosi di vaccino e di reclutare e formare i milioni di operatori sanitari pagati e protetti necessari per consegnarli”, si legge nella lettera.

Perché la gratuità è considerata essenziale

“Il vaccino non funziona a meno che la stragrande maggioranza delle persone non vi abbia accesso”, ha affermato al Financial Times l’economista dell’Università di Cambridge Ha-Joon Chang, fra i firmatari del documento, “non è come altri farmaci in cui i ricchi possono pagare e salvarsi mentre gli altri devono cavarsela da soli”. Chang ha ricordato che, per ragioni sanitarie, sono già stati sospesi i diritti di proprietà intellettuale: il Wto lo consentì nel 2000 durante la crisi AIDS e nel 2001 in seguito ai vari attacchi di antrace.