In Italia, unico Paese al mondo, le Forze si polizia – Guardia di finanza, Polizia e Carabinieri – “tutti fanno tutto”.
Con l’autonomia investigativa e la professionalità acquisita in campo “ambientale” a questi certamente possiamo aggiungere l’ex Corpo forestale dello Stato.
E’ normale ed utile in termini di “costi – benefici” questa frammentazione all’ennesima potenza?
Avendo fatto parte per circa trent’anni della Guardia di finanza ed altri otto in un Gruppo bancario a dirigere l’Ufficio “Antiriciclaggio & Rapporti con Autorità inquirenti”, penso che sia una situazione di estrema debolezza.
Quando facevo l’allievo – per circa sette anni complessivamente, comprendendo quello da allievo finanziere, allievo sottufficiale e infine Ufficiale – i Superiori dell’epoca spiegavano questa frammentazione dicendo che la nostra è una “democrazia giovane” e che nessuna forza politica si fidava di affidare un unico corpo polizia di circa 500mila uomini in mano ad una sola “linea gerarchica”.
Di fatto, l’assenza di coordinamento ancora esistente sul territorio, determina un deciso aumento dei costi ma soprattutto difficoltà operative indicibili.
Una notte, in terra di Calabria, nel corso di una indagine per un “sequestro di persona”, una mia pattuglia rischiò un conflitto a fuoco con colleghi della Polizia.
Ancora, quando stavo in banca e rispondevamo ad una richiesta di “accertamenti bancari” sul conto di soggetti ritenuti vicini alla consorterie mafiose, la mia collaboratrice, all’uopo impiegata nel settore preparava due copie di riserva e, alla mia richiesta circa le motivazioni di tanta carta sprecata, mi rispondeva: “Dr Falcone, stia tranquillo che a breve, sugli stessi nominativi arriveranno gli altri e con ciò riferendosi agli altri Corpi di Polizia”.
Accorpamento Corpo Forestale
La legge Madia, in ossequio ad una delega del Parlamento, nell’anno 2016 ha soppresso il Corpo forestale dello Stato facendo transitare tutto il personale nell’Arma dei Carabinieri.
Circa duemila sono stati i ricorsi presentati al TAR d’Italia (Lazio) contestando il fatto che, con la riforma voluta dal Governo, i ricorrenti hanno visto mutare il proprio status da “civile a militare”.
E’ stato interessato anche il Tar Abruzzo che avrebbe espresso “riserve e dubbi in ordine alla razionalità della riforma che cancella un Corpo ad alta specializzazione per indimostrate esigenze di bilancio”.
Adesso tutti i ricorsi sono sospesi in attesa del giudizio divino della Consulta.
Riforme complicate
Nel nostro Paese è tutto più complicato, soprattutto quando si tratta di cancellare “poltrone & privilegi”.
Una classe politica che, finalmente comincia a ragionare in termini di razionalizzazione della spesa aumentandone l’efficienza complessiva, si grida alla scandalo e un qualsiasi Tribunale Amministrativo Regionale dice che il risparmio economico derivante dall’accorpamento “è indimostrato”.
Anche per questo, in altra occasione ho definito il Governo Renzi un “extraterrestre” perché da noi le riforme non sono difficili, sono impossibili!
Intanto AVANTI TUTTA!!!