Economia

Corporate Bond, per Genève Invest ora è il momento di puntarci

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Scatta il momento dei Corporate Bond. Ad affermarlo è Omar Liverani, Head of Italian Branch di Genève Invest, nell’intervista esclusiva concessa ai microfoni di Wall Street Italia. Le emissioni societarie sono state pari a 94 miliardi di dollari a giugno, portando il totale dell’anno a 712 miliardi di dollari. Numeri interessanti e da approfondire, leggiamo l’opinione al riguardo dell’esperto.

Il contesto attuale

Con la crisi delle banche regionali USA ormai lontana, le banche sono tornate aggressivamente sul mercato e hanno rappresentato il 56% dell’offerta di giugno, anche se solo il 35% del volume annuale. Oggi il sentiment è molto diverso rispetto a quello a cui abbiamo assistito lo scorso anno quando il comparto del reddito fisso era comprensibilmente poco attrattivo in quanto la stretta monetaria concertata dalle banche centrali ha portato sì un forte aumento dei rendimenti ma anche un marcato calo dei prezzi delle obbligazioni. Ora che i rialzi dei tassi e i picchi inflattivi sono in gran parte alle spalle, stiamo assistendo ad un rinnovato interesse degli investitori verso il comparto. Il mercato societario ha infatti chiuso il secondo trimestre con una intonazione positiva e riteniamo che sia ben posizionato per ottenere buoni risultati anche nel corso dell’estate. Storicamente, infatti, uno dei momenti migliori per avere in portafoglio strumenti a reddito fisso è stato quando i funzionari di politica monetaria hanno effettuato l’ultimo rialzo dei tassi in un ciclo restrittivo. A ciò si aggiunge anche il richiamo dei rendimenti che, in questa finestra di mercato, risultano davvero interessanti e si attestano al 5,6% per le obbligazioni societarie Investment Grade (IG) ed all’8,2% per quelle High Yield (HY).

I rischi dell’High Yield

Con queste premesse, riteniamo che le obbligazioni HY offriranno ottimi rendimenti se gli investitori saranno in grado di sopportare alcune asperità di percorso. I rendimenti attuali creano un punto di ingresso interessante per allocare capitale, tra i livelli più alti dell’ultimo decennio, comparabili soltanto con quelli raggiunti durante la pandemia da COVID-19 e la crisi del 2016 delle obbligazioni energetiche HY. Nonostante la qualità complessiva delle obbligazioni HY sia migliorata negli ultimi anni, con circa il 50% delle obbligazioni che rientra nel rating BB, riteniamo che il comparto non si potrà esimere dal non considerare gli effetti di una possibile recessione adottando un approccio molto più conservativo e prudente. Una recessione o i rischi che questa si possa verificare obbligano le società a raggiungere coefficienti di liquidità molto più alti rispetto a quelli che normalmente le società dovrebbero essere solite avere.

Le occasioni negli USA

Nel settore del reddito fisso vediamo significative opportunità negli Stati Uniti. In primo luogo, le obbligazioni americane permettono una maggiore diversificazione del portafoglio, consentendo una miglior gestione del rischio. L’economia statunitense e quella europea attraversano spesso cicli macroeconomici differenti. Pertanto, un investimento in titoli statunitensi tipicamente attenua gli effetti negativi sul portafoglio di un’eventuale recessione in Europa. Inoltre, alla luce delle dimensioni del mercato obbligazionario statunitense, le obbligazioni americane sono più liquide di quelle europee, sia per quanto riguarda i titoli delle blue chips che per le emissioni di nicchia di piccole e medie imprese. Essendo i titoli statunitensi denominati in dollari, è bene considerare anche l’evoluzione del tasso di cambio EUR/USD. La recente debolezza del dollaro nei confronti dell’euro rende le obbligazioni statunitensi ancora più attrattive. La risoluzione al problema del tetto del debito ha eliminato un grosso peso dai mercati e portato con sé un bel rally. Tuttavia, nei prossimi mesi potremmo assistere a un’offerta estremamente massiccia di buoni del tesoro statunitensi per finanziare il bilancio del governo, sempre più in debito di risorse. Questo potrebbe aumentare il premio al rischio che gli investitori chiederanno per possedere obbligazioni societarie. Per quanto concerne i settori, oltre a quelli dell’assistenza sanitaria e del Real Estate, stiamo attualmente monitorando anche quello delle commodity, un comparto specifico che presenta alta qualità ed un eccellente risk-reward profile. Il prezzo del petrolio lo scorso anno è aumentato sensibilmente e le società del settore ne stanno giovando significativamente. Questa condizione però si scontra con le prospettive economiche che prevedono una prossima seppur lieve recessione e motivano le richieste degli investitori di ottenere rendimenti maggiori in vista di uno scenario economico sfavorevole. Con le prospettive economiche incerte, presenti e future, riteniamo che gli investitori ritorneranno a focalizzarsi in maniera rilevante sulle asset class in grado di offrire reddito, sicurezza del capitale e diversificazione rispetto alle partecipazioni azionarie.