Nuova tegola sull’entrata a regime del recovery plan. Il comunicato della Corte Costituzionale tedesca, che di fatto congela l’entrata in azione del Next Generation Eu, è di poche parole: “Si ordina che la legge sulla decisione del Consiglio del 14 dicembre 2020 sul sistema dei fondi propri dell’Unione Europea e sull’abrogazione della decisione 2014/335 / UE, Euratom non potrà essere firmata dal presidente federale fino alla decisione della Corte Costituzionale sull’istanza di ingiunzione temporanea”.
La ratifica del Recovery da parte del Bundestag (il parlamento tedesco) era arrivata appena il giorno prima, giovedì 25 marzo. All’indomani, la legge è comparsa in tutta fretta sul tavolo del Consiglio Federale (Bundesrat) che l’ha approvata in mattinata.
Dopo quest’ultimo passaggio, mancava solo la firma conclusiva del presidente della Repubblica Steinmeier per bloccare ogni possibilità di successivo ricorso. La Corte Costituzionale, però, è intervenuta con grande rapidità, mostrando di voler esaminare la domanda presentata dal gruppo Bündnis Bürgerwille cui hanno aderito oltre 2mila cittadini tedeschi. Portavoce del movimento è Bernd Lucke, il fondatore di Alternativa per la Germania (fuoriuscito nel 2015 dalla sua creatura politica).
“L’Ue è contrattualmente obbligata a presentare un bilancio in pareggio “, è la posizione del Bündnis Bürgerwille, “750 miliardi di euro di finanziamento a debito sono una palese violazione del contratto”. “Non stiamo attaccando le spese”, spiegava il gruppo in una nota, “ma piuttosto il loro finanziamento, in violazione del contratto, attraverso una sorta di eurobond di cui la Germania sarebbe responsabile in solido”.
Il Next Generation Eu prevede, infatti, che l’Unione europea emetta debito sui mercati per poi smistare le risorse raccolte ai vari Paesi membri sotto forma di prestiti a tassi vantaggiosi e trasferimenti diretti. Ma senza la ratifica di tutti gli Stati membri il piano non può partire.
Corte tedesca, l’incognita sui tempi
Per quanto durerà lo stallo inaugurato dalla Corte Costituzionale tedesca? “La Commissione è convinta della legalità della decisione sulle risorse proprie”, ha affermato una portavoce dell’esecutivo Ue a Reuters, siamo “fiduciosi che la Corte costituzionale tedesca deciderà rapidamente sul caso”. Per quanto veloce, una sentenza costituzionale non potrà richiedere meno di qualche settimana, ma potrebbero essere necessari anche un paio di mesi. La Corte non ha fornito stime sulle tempistiche.
La rapidità con la quale la Corte costituzionale è intervenuta per bloccare la firma del Presidente in questa circostanza, hanno commentato i giornali tedeschi, riporta alla mente la combattività con la quale gli stessi giudici avevano ostacolato il Quantitative easing della Bce, dichiarandolo parzialmente incompatibile con la legge fondamentale tedesca.