Siena (WSI) – Tassi di interesse: il dato positivo dell’indice Zew tedesco (miglioramento della componente corrente e prospettica) di dicembre insieme al buon risultato sul buyback greco ieri hanno portato ottimismo sui mercati che hanno visto un rialzo dei listini ed un calo degli spread. Il differenziale italiano si è riportato in prossimità dei 340 pb. Secondo quanto riferito da una fonte ufficiale del ministero delle finanze le adesioni al buyback greco hanno raggiunto un controvalore nominale di 31,8 Mld€, superando il livello di 30 Mld€ importante per ottenere il via libera al piano di salvataggio Ue. L’operazione permetterà al paese di riportare il debito/Pil al 126,6% entro il 2020 rispetto all’obiettivo del 124%. Secondo quanto riportato da Kathimerini il prezzo medio di riacquisto è risultato però superiore alle attese con Atene che avrebbe bisogno di 11,2 Mld€ per l’operazione, superiore ai 10 Mld€ concessi dall’Efsf. Non risulta quindi chiaro da dove saranno presi i rimanenti 1,2 Mld€.
I ministri finanziari dell’Eurogruppo ieri sera si sono sentiti telefonicamente ed hanno ritenuto che dopo il buyback non ci sarebbe “nessun ostacolo insormontabile” alla concessione della tranche di prestito, aggiungendo che la decisione potrebbe giungere nella riunione di domani. Il membro della Bce, Praet, in un’intervista al Wall Street Journal, ha dichiarato che la Bce potrebbe riconsiderare le regole sul collaterale greco e che per quanto riguarda i tassi ha pochi margini di manovra. Ad una domanda sulla possibilità di un taglio dei tassi a gennaio Praet ha risposto che l’istituto monitorerà tutti i segnali che verranno dall’economia. Secondo un report ottenuto da Bloomberg la sesta revisione della Troika in Portogallo si è conclusa bene, mentre il paese è pronto ad adottare nuove misure nel 2013 se necessario per rispettare i target di bilancio. Oggi si terrà la riunione dell’Ecofin in cui si discuterà della supervisione bancaria. L’Italia oggi emetterà titoli a 12 mesi fino a 6,5 Mld€, si tratta del primo test dopo l’annuncio delle dimissioni di Monti.
Negli Usa prosegue il rialzo dei listini azionari con l’Indice S&P 500 che ha chiuso la seduta sui massimi da oltre un mese poco sotto quota 1430. A trainare i rialzi è stato in primis il settore tecnologico, uno di quelli principalmente penalizzati durante la fase di correzione della prima metà di novembre. Il clima di ottimismo tra gli operatori sembra giungere dalle attese che la riunione della Fed possa concludersi con l’incremento del piano di acquisto di asset. Ai 40 Mld$ al mese di acquisti di MBS previsti nel QE3 lanciato a settembre, secondo la maggior parte degli analisti, potrebbero aggiungersi ulteriori acquisti per Treasury per 45 Mld$, ovvero un ammontare pari a quanto previsto per “l’operation twist” che scadrà a fine anno. Così facendo la Fed porterebbe il totale del QE a 85 Mld$, oltrepassando così nel giro di qualche mese la soglia dei 3.000 Mld$ di asset in bilancio.
Le parole di Bernanke al termine della riunione potrebbero, inoltre, dare maggiori indizi su quali possibili ulteriori manovre l’Istituto potrebbe effettuare nei primi mesi del prossimo anno qualora vi fosse un peggioramento della congiuntura economia. Non è da escludere, infine, che nel linguaggio del comunicato vi sia qualche riferimento all’utilizzo di alcuni parametri macro, quali tasso di disoccupazione, come linee guida per le decisioni di politica monetaria. Sul fronte fiscal cliff, accordo ancora in fase di stallo vista la difficoltà a trovare un compromesso sulle voci di spesa da tagliare per ridurre il deficit. Per il Leader Democratico al Senato, Reid, sarà difficile raggiungere un accordo entro Natale.
Valute: moneta unica che si riaffaccia in area 1,30 vs dollaro, in scia ai rialzi dei listini azionari. Possibili movimenti sul cross sono previsti questa sera in prossimità della decisione della Fed e del discorso di Bernanke. Il livello di supporto si colloca ad 1,292-1,287; le resistenze a 1,3050 e 1,3130. Yen in deprezzamento verso euro con il cross in avvicinamento ai massimi da aprile rappresentati dalla resistenza in area 108. Per il resto della settimana il supporto si colloca a 106, con livello intermedio a 107. Yen in deprezzamento anche verso dollaro con il cross poco sotto la resistenza collocata a 83. Stabile lo yuan cinese vs dollaro anche se nelle ultime giornate è aumentata l’oscillazione giornaliera del cross rispetto al passato.
Materie prime: lieve rialzo per il petrolio in attesa della riunione OPEC di oggi a Vienna. In base alle recenti dichiarazioni dei vari membri, sembra probabile che il tetto sulla produzione sia lasciato invariato. Ieri il cartello ha comunicato che la produzione di novembre è scesa ai minimi da 11 mesi a causa del calo dell’Arabia Saudita. Giornata volatile per gli agricoli dopo il report mensile dell’Usda. Il più penalizzato è stato il grano Usa (-3,2%) dopo la revisione al rialzo delle stime sulle scorte mondiali per la stagione 2012/13. Rimbalzo per il caffè (+2,2%) dopo il forte calo della giornata precedente. Prese di profitto sui preziosi e sui metalli non ferrosi.
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