Non solo mutui ma anche i Btp sono influenzati dal taglio dei tassi di interesse su cui, secondo la maggioranza dei pronostici, la Bce deciderà domani nella riunione di politica monetaria.
Gli investitori considerano scontato un taglio dei tassi di 25 punti base, con quello sui depositi che scenderà dal 4 al 3,75%. Un taglio, seppur modesto, che avrà degli effetti su tutto il mondo della finanza e sulle diverse asset class quotate.
Tassi giù: ecco l’effetto sui Btp
Ma cosa succede nel dettaglio ai titoli di Stato con la decurtazione dei tassi? La riduzione del costo del denaro farà muovere al rialzo il prezzo dei titoli già in circolazione e al ribasso il rendimento dei titoli di Stato, soprattutto per le prossime emissioni che potrebbero così diventeranno meno appetibili rispetto al passato.
A spiegarlo anche Raffaele Zenti su Adivseonly che ha confezionato all’uopo una tabella di valutazione dell’impatto di una data variazione dei tassi d’interesse sul valore dei BTP in circolazione. L’impatto è differente a seconda della data di scadenza dei titoli. Maggiore è la durata e più marcato sarà la rivalutazione in caso di taglio dei tassi di interesse.
Così, si legge nel blog, “per esempio, una riduzione dei tassi d’interesse dello 0,5% provoca un aumento del prezzo del 13,7% di un BTP con cinquant’anni di vita residua, mentre corrisponde a un mero 0,8% se si considera un BTP a 2 anni. E così via”. Per i Btp a 10 anni la rivalutazione del prezzo si aggira intorno al 2,2%.
Nel dettaglio, la formula che lega la variazione del rendimento alla variazione del prezzo dell’obbligazione, è: “variazione % del prezzo = – modified duration x variazione del rendimento”.
La relazione tra vita residua e modified duration non è lineare, visto che la seconda aumenta meno che proporzionalmente rispetto alla prima, come spero sia chiaro dal grafico che segue. Così, se oggi un BTP decennale ha duration modificata pari a 8,66, quella del BTP cinquantennale è solo di 27,37.