La crisi da Coronavirus ha significato un utilizzo massiccio della cassa integrazione per i lavoratori dipendenti con una perdita media del 22,5% sulla busta paga nel bimestre marzo aprile e del 17% nel bimestre maggio giugno che, tradotto in soldoni, significano una perdita media di 300 euro al mese sulla busta paga a marzo e aprile e di 220 euro a maggio e giugno.
Cassa integrazione Covid: ecco quanto hanno perso in media i dipendenti
Così emerge dalla Relazione annuale dell’Inps secondo cui, grazie alla cassa integrazione Covid, le aziende hanno avuto una riduzione del monte salari, rispetto al costo medio per dipendente, del 58% nel primo bimestre e del 33% nel secondo bimestre. Ha usato la cassa integrazione Covid il 55% delle imprese mentre i lavoratori coinvolti sono stati il 40%.
Dal Rapporto stilato dall’Istituto nazionale di previdenza sociale emerge anche che le donne con figli hanno in media salari inferiori a quelle senza e questa differenza è calcolabile in circa 5.700 euro annui.
Pesa soprattutto il largo utilizzo del part-time e di percorsi di carriera che, se prima della maternità erano sovrapponibili, poi lasciano indietro chi ha avuto figli. A quindici anni dalla maternità, infatti, i salari lordi annuali delle madri sono di 5.700 euro inferiori a quelli delle donne senza figli rispetto al periodo antecedente la nascita.
Il 2020 è stato per l’Inps un anno di impegno straordinario – ha affermato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico -. L’emergenza Covid ha riportato lo Stato al centro della vita economica del Paese e sta mettendo in primo piano la necessità di ripensare il welfare con strumenti universali per sconfiggere vecchie e nuove povertà e per sostenere lo sviluppo. In questo difficile contesto socio-economico, che nessuno era in grado di prevedere, l’Inps conferma la sua missione al servizio del Paese ed è pronto al cambiamento attraverso ulteriori trasformazioni tecnologiche e organizzative, per essere sempre più attivo e vicino ai suoi utenti e all’intera società”.