Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Liguria e la provincia autonoma di Bolzano potrebbero superare la soglia dei 250 casi di Covid ogni 100mila abitanti, nel giro di due settimane e diventare così zona gialla: lo ha calcolato il Gruppo di lavoro Made dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie).
Questa soglia, prima che cambiassero i parametri sui colori delle regioni, faceva scattare la zona rossa. Grazie ai progressi della campagna vaccinale, il rapporto fra nuovi casi e ricoveri è decisamente più favorevole. Eppure, l’aumento dei contagi potrebbe comunque far scattare a breve la zona gialla nella provincia di Bolzano e in Friuli Venezia Giulia.
Zona gialla, le regioni con più ricoveri
Le restrizioni della zona gialla scattano quando il 10% delle terapie intensive e il 15% degli altri reparti ospedalieri è occupato da pazienti affetti da Covid. In Alto Adige le percentuali sono, rispettivamente al 9 e al 15%, mentre per il Friuli Venezia Giulia si parla del 13 e del 12%. Un ulteriore crescita nei contagi un questi due territori della Penisola farebbero superare facilmente le soglie previste per la zona gialla. Nella pratica, sono due i cambiamenti principali nel passaggio da bianca a gialla: obbligo di mascherine all’aperto e limite di quattro commensali ai tavoli dei ristoranti (con deroghe per i conviventi).
Secondo il Gruppo Made, in seguito all’accelerazione dei contagi osservata in Italia, “altre otto regioni avranno un’incidenza sopra i 150 casi per 100mila abitanti” nel giro di due settimane.
Com’è possibile vedere nel grafico in basso, che compara nell’ultimo anno l’andamento dei ricoveri nei maggiori Paesi europei (senza rapportarli alla popolazione), l’Italia resta fra le zone meno colpite dalla ripresa autunnale della pandemia – con un livello di nuovi ricoveri settimanali nettamente più contenuto rispetto a quello di un anno fa.