Covid, zona rossa, arancione e gialla: come sarà divisa l’Italia
La seconda ondata di contagi da Coronavirus è ormai arrivata e il governo corre ai ripari per tentare di arginare la circolazione del virus. Nel DPCM che dovrebbe essere varato tra oggi e domani, l’Italia sarà divisa in tre zone di rischio a seconda della gravità della situazione per nuovi casi di contagio con regole diverse. Vediamo quali sono.
Zona rossa: nel mirino Lombardia, Piemonte e Calabria
Lockdown per almeno tre settimane consecutive, con chiusura di locali notturni, bar, ristoranti, chiuse scuole e università con didattica a distanza e attivazione dello smart working. Previsto il potenziamento degli alberghi Covid, l’attivazione di personale aggiuntivo a supporto del dipartimento Covid.
Zona arancione
Le regioni in zona arancione vedranno la chiusura di attività, sospensione di eventi e limitazione della mobilità in specifici ambiti regionali (comuni o province). Per scuole e università si potrebbero prevedere lezioni scaglionate mattina e pomeriggio.
Zona gialla
Misure più morbide invece nelle regioni inserite in zona gialla con l’isolamento dei casi positivi, la quarantena dei contatti e una serie di precauzioni già oggi in vigore come l’uso delle mascherine, distanziamento fisico, igiene individuale e ambientale.
Sarà un’ordinanza del ministero della Salute a decretare l’inserimento di una regione in una zona piuttosto che in un’altra. “Il tentativo che si sta facendo è non paralizzare il Paese: non sarà un lockdown rigido, ma simile al modello tedesco, “un lockdown light”.
Così la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa su Rai Radio1 a Radio anch’io.
“È abbastanza complicato cercare di fare una misura sartoriale basata su zone, è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è non paralizzare il paese, voglio che sia chiaro. Non sarà un lockdown rigido, ma simile al modello tedesco, light”.
In Germania attualmente sono chiusi musei, palestre, ristoranti, bar, pub, sale da gioco, teatri, centri bellezza e altri esercizi, mentre rimangono aperti i luoghi di culto, le scuole e gli asili.
Le misure a livello nazionale
A livello nazionale invece dovrebbe essere attivato il coprifuoco alle 18 o alle 21, didattica a distanza per le superiori, trasporto pubblico locale al 50%, chiusi musei, mostre, centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi nonché sarà vietato lo spostamento tra le Regioni più a rischio a meno che non ci siano motivi di lavoro, di salute e di estrema urgenza.