Nonostante i vari proclami è ancora tutto fermo in merito ai rimborsi per i risparmiatori truffati della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca, di Banca Etruria, di Carichieti, di Banca Marche e di Cariferrara.
Ad oggi del portale telematico per le richieste di indennizzo che la Consap doveva lanciare in teoria entro fine maggio non vi è traccia. Da qui la protesta a Roma delle associazioni che rappresentano risparmiatori e obbligazionisti delle banche che sono stati “traditi”.
Cinque mesi fa il via libera al Fondo dei risparmiatori con una dote da 1,5 miliardi di euro e ancora tutto tace. Tra le richieste che oggi fanno le associazioni al governo, oltre ad un taglio dei tempi, anche un aumento dei ristori e dal 30% previsto inizialmente possano rientrare nel ristoro, secondo i risparmiatori, anche interessi legali e rivalutazioni fino ad arrivare alla possibilità di rimborsare fino al 100 per cento, attraverso la pronuncia di un arbitro.
Il governo cambierà rotta? Difficile prevederlo e secondo il vicepremier leghista Matteo Salvini i rimborsi non sono ancora arrivati perché si sta aspettando il permesso, il via libera – “il bollino blu come per le banane Chiquita” – da parte di Bruxelles. In realtà la Commissione fa sapere che quel bollino blu lo ha apposto da tempo e il ritardo è tutta colpa dell’Italia o meglio della Consap, la concessionaria assicurativa di proprietà del Tesoro, che deve mettere online il portale delle istanze.
Solo con il portale i risparmiatori potranno avanzare la richiesta di rimborso entro un tempo massimo di 180 giorni tanto che, a conti fatti, molti indennizzi arriveranno solo nel 2020.