Economia

Crac Etruria, Boschi senior indagato per bancarotta fraudolenta

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ROMA (WSI) – E’ bufera sul procuratore capo di Arezzo Roberto Rossi in merito al crac di Banca Etruria e al ruolo di Pier Luigi Boschi, padre della sottosegretaria Maria Elena.

Durante la sua audizione dinanzi alla commissione banche presieduta da Pier Ferdinando Casini, il procuratore Rossi aveva in un certo senso minimizzato sulla posizione del banchiere lasciando intendere che gli accertamenti sul suo conto fossero terminati e lui fosse di fatto fuori.

“Boschi non è tra i rinviati a giudizio per bancarotta. Non so perché si dimentica sempre che Boschi entra nel cda nel 2011 come amministratore senza deleghe. Diventa uno dei due vicepresidenti nel maggio 2014 assieme a Rosi. Noi sulla responsabilità per la bancarotta vediamo i comportamenti e questi discendono dalle delibere. I conflitti di interesse li abbiamo tutti evidenziati, per noi i crediti valgono se vanno poi in sofferenza altrimenti non costituiscono il reato di bancarotta”.

Così Rossi in audizione ma, come scrive il Corriere della Sera, si scopre invece che lo stesso procuratore aveva deciso per la proroga delle indagini per bancarotta fraudolenta in cui è coinvolto proprio Boschi senior, esattamente due giorni prima che Rossi si presentasse in Parlamento.

“Le verifiche su Pierluigi Boschi e sugli altri componenti del cda di Etruria sono di elevatissima complessità perché hanno come oggetto fatti tra loro collegati e di eccezionale complessità tecnica (…) le condotte contestate riguardano distrazioni e dissipazioni del patrimonio della società dichiarata insolvente, mediante concessione di finanziamenti ovvero mediante diversi e ulteriori atti, nonché aggravamento del dissesto mediante omissioni di iniziative doverose”.

Così il procuratore motivando la sua richiesta poi accolta al gup. Da qui la polemica che poi è sfociata in una nuova richiesta di chiarimenti per Rossi da parte del parlamentare di Idea Andrea Augello, e poi accolta dall’ufficio di presidenza. Oltre a Boschi sono sedici i nomi iscritti sul registro degli indagati. Si tratta degli ex presidenti Giuseppe Fornasari e Lorenzo Rosi, degli ex vice, Giorgio Inghirami e le ipotesi di reato sono bancarotta semplice e bancarotta fraudolenta.