Economia

Crac Etruria: oltre a Bankitalia anche Consob sapeva

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MILANO (WSI) – Continuano i colpi di scena in merito al crac di Banca Etruria. Questa volta esce fuori una lettera di Bankitalia inviata alla Consob del 30 ottobre 23013 in cui venivano segnatale le criticità della banca aretina in articolare in merito ai bond subordinati venduti ai clienti con rendimenti non pienamente rispondenti alle reali condizioni dell’istituto in cui figurava vicepresidente il padre dell’allora ministro per le riforme oggi sottosegretario Maria Elena Boschi.

Proprio il giorno dell’invio di quella missiva, la banca ha collocato il suo ultimo bond subordinato, 50 milioni di euro venduti per oltre il 99% a piccoli risparmiatori e famiglie. Date che però non tornano visto che l’autorità di controllo dei mercati ha reso noto di essere venuta a conoscenza della situazione di banca Etruria solo a maggio del 2016.

Un corto circuito comunicativo tra la Consob e Bankitalia, come spiega La Stampa, e su cui tenta di far luce la procura di Arezzo.

“È evidente che qualcosa non torna. Anche perché la Consob il 15 dicembre del 2013, dopo la consegna al cda di Etruria delle conclusione dell’ispezione di Bankitalia, imponeva a Etruria di informarne il mercato. «Con riferimento alla “lettera di situazione aziendale” relativa agli esiti degli accertamenti ispettivi condotti dalla Banca d’Italia – si legge nella richiesta della Consob alla banca – e tenuto conto della rilevanza dei profili di criticità emersi dalla citata verifica, la Commissione ha chiesto alla Banca di diffondere un comunicato stampa contenente una sintesi dei principali rilievi effettuati da Banca d’Italia, le eventuali iniziative da porre in essere, nonché ogni eventuale ulteriore elemento informativo ritenuto utile per una corretta informazione del pubblico».  E il 23 dicembre esce un «supplemento al prospetto», approvato dalla Consob il 20 dicembre, con i dati finanziari della banca aggiornati e i rischi emersi dopo l’ispezione di Bankitalia”.

C’è un altro documento che prova i contatti tra Bankitalia e Consob e si tratta della segnalazione che via Nazionale fa alla Procura aretina dopo l’ispezione in cui si dice chiaramente che è in corso una trasmissione alla Consob per profili di sua competenza. Documenti che provano come la crisi di banca Etruria era conosciuta da chi aveva il compito di vigilare e non l’ha fatto.