ROMA (WSI) – Tonfo sulla borsa di Zurigo per il titolo di Credit Suisse, che reagisce alla pubblicazione del bilancio con un tonfo -11%, precipitando al minimo in ben 24 anni.
La perdita odierna porta le quotazioni del colosso bancario a estendere le perdite del 2016 a -32%, a 14,80 franchi svizzeri, il valore piĂą basso dal 1992.
In mattinata la banca svizzera ha reso noto di aver sofferto una perdita al lordo delle tasse di 2,442 miliardi nel 2015, a fronte di un crollo dei profitti al lordo delle tasse della sua divisione di investment banking pari a -90%.  Su base netta, la perdita è stata di 2,9 miliardi di franchi svizzeri. Il buco è stato maggiore di quello previsto dal consensus di Reuters, pari a 1,2 miliardi di franchi svizzeri. A pesare è stato soprattutto un onere di 3,7 miliardi di franchi nel quarto trimestre, che hanno portato il passivo del quarto trimestre a balzare alla cifra “monstre” di 5,83 miliardi di franchi svizzeri. Il capitale core di Credit Suisse si è attestato all’11,4%.
La perdita su base annua è stata la prima dal 2008. Ciononostante l’amministratore delegato Tidjane Thaim ha consigliato agli investitori di acquistare i titoli bancari, sottolineando che solo il tempo – probabilmente ci vorranno almeno due trimestri – contribuirà a riportare la calma sui mercati. Così il Ceo:
“le condizioni di mercato nel gennaio del 2016 sono rimaste dense di sfide e noi ci aspettiamo che i mercati rimangano volatili per tutto il resto del primo trimestre del 2015, causa il persistere di problemi macroeconomici”
La banca, che ha come obiettivo quello di accelerare il suo piano di tagli dei costi, ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro.
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