“L’esposizione verso il settore immobiliare è la più grande minaccia che incombe sulla capacità di sopravvivenza delle banche cinesi, causa la dipendenza del sistema bancario verso le garanzie del mercato del mattone e il forte collegamento che sussiste tra la proprietà e altri comparti dell’economia”. E’ quanto ha scritto Fitch Ratings in un nuovo report.
Nel primo trimestre del 2015, i prestiti non performanti hanno testato il rialzo più forte della storia su base trimestrale, salendo di 141 miliardi di yuan a 983 miliardi.
L’agenzia stima che per le banche da essa monitorate, i prestiti garantiti da asset del mercato immobiliare – quindi da mutui immobiliari ma anche prestiti corporate garantiti da asset immobiliari – sono balzati +400% dalla fine del 2008, rispetto alla crescita +260% per tutti i tipi di prestiti. Al momento, i prestiti garantiti da asset immobiliari incidono su quelli totali che sono stati erogati da queste banche per il 40%.
In particolare, dalla fine del 2008, i mutui residenziali sono più che triplicati dalla fine del 2008, mentre i prestiti alle società garantiti da proprietà sono saliti di quasi cinque volte.
Il trend è preoccupante, soprattutto se si considera la mole dei debiti della Cina, che ammonta a $28 trilioni, incidendo sul Pil per più del 280%.
Per Fitch, una crisi prolungata del settore immobiliare ha ancora una bassa probabilità di avverarsi; tuttavia, il suo impatto è elevato, e nel caso in cui si verificasse potrebbe risultare in un credit crunch – contrazione del credito – dando il via a un caotico processo di deleveraging. Un forte calo dei prezzi immobiliari diminuirebbe il valore delle garanzie, indebolirebbe la capacità di erogare prestiti delle banche e aumenterebbe le probabilità di un default di chi chiede prestiti, al contempo minacciando la solvibilità delle banche cinesi, vista la loro scarsa capacità di assorbire perdite. (Lna)