Economia

Criptovalute e fintech, serve un’accelerazione della regolamentazione

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Nonostante alcuni problemi, come il caso FTX, il settore delle criptovalute va verso un’accelerazione, con un interesse crescente anche da parte di attori istituzionali, come le banche centrali, ma occorre fare un grande lavoro per creare una “cultura del rischio”. L’ha detto il 29 novembre scorso Andrea Prampolini, head of financial markets analytics & digital solutions, divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo e co-responsabile della commissione fintech e digitalization di Assiom Forex, nell’ambito della presentazione dell’Outlook 2023 a cura delle commissioni di Assiom Forex. Prampolini ha anche sottolineato che:

“FTX è un tema di attualità e il danno che ha provocato è sotto gli occhi di tutti. Nello specifico ci sono responsabilità personali ed è un caso di frode abbastanza conclamato, vedremo quando finirà la scia di problemi che ha creato nell’ecosistema”.

A suo avviso, quello di FTX può essere considerato, in certa misura almeno, “un incidente di percorso e fa parte dei rischi collegati all’innovazione, ma non bisogna essere compiacenti, tanto più che la normativa è ancora in evoluzione”. Allargando il campo, il mondo delle criptovalute ha del potenziale, ma va compreso e orientato.

“In generale, parliamo di attività connotate da un forte elemento di innovazione, che porta con sé un certo appetito e cultura del rischio. Noi come banche, insieme ai regolatori, dobbiamo portare il tema al centro dell’attenzione, per fare in modo che le conseguenze di azioni azzardate non abbiano impatti su chi non ha avuto l’opportunità di sviluppare questa cultura”, ha detto Prampolini. Al netto degli elementi problematici, “io vedo un’accelerazione e un interesse alla sperimentazione”, anche da parte delle banche centrali, che, dopo un iniziale scetticismo, “hanno visto il valore che c’è in questa tecnologia e stanno lavorando a strumenti”. In Europa, per esempio, “la Bce lavora al progetto di euro digitale. La banca centrale cinese è forse quella più attiva, ha già fatto sperimentazioni coinvolgendo milioni di cittadini e consumatori. Negli Stati Uniti la Fed non sembrava aperta all’idea di un dollaro digitale, mentre di recente ha aperto un centro di innovazione che ha lanciato dei progetti”. Anche le banche, ha concluso Prampolini, “hanno un ruolo molto importante, ci aspetta un periodo interessante e che ci sarà molto da lavorare su questi temi innovativi”.

La regolamentazione del fintech

Il tema della regolamentazione è stato sollevato anche da Maurizio Bernardo, presidente di AssoFintech, durante la tavola rotonda su fintech e regtech organizzata sempre il 29 novembre scorso nell’ambito della presentazione dell’Outlook 2023 a cura delle commissioni di Assiom Forex. Bernardo ha affermato:

“In Italia si vede una forte vivacità in questo segmento di mercato. Si sente l’esigenza di agire dal punto di vista legislativo e per recepire le direttive europee, a cui anche il nostro Paese ha dato un contributo importante”.

Bernardo ha aggiunto: “Noi a volte siamo anche più stringenti rispetto alla direttiva. Occorre mettere in risalto quello che rappresenta il fintech in Italia e la regolamentazione deve essere adeguata”, spiegando che il mercato fintech ha un valore sempre crescente e “la parte regolatoria  vale una bella fetta e gioca un ruolo molto importante”.  In questo contesto, i fondi in arrivo con il Pnrr, che saranno usati anche per la digitalizzazione, potranno essere un volano importante: “Sono convinto che il Pnrr sia una grande occasione. Il governo precedente ha lavorato, quello attuale proseguirà nel segno della continuità. Dai dati che abbiamo, che noi possiamo giocare una partita importante. L’Italia può dare risposte”, sottolineando che l’auspicio è che il sottosegretario di Stato all’innovazione tecnologica Alessio Butti, “apra un tavolo su questi argomenti”.