Finanza e assicurazioni sono tra i settori che hanno guidato, nel 2023, gli investimenti nel settore delle criptovalute. Lo rivela l’ultima ricerca dell’Osservatorio Blockchain and Web3 della School of Management del Politecnico di Milano svolta in collaborazione con BVA Doxa che, a pochi giorni dal quindicesimo anniversario del lancio del bitcoin, indica un aumento del 19% dei progetti di blockchain nel mondo, con il mercato italiano che vale 38 milioni di euro, spinto appunto da finanza, assicurazioni e agrifood.
Oltre 3,6 milioni di italiani in possesso di criptovalute
Dalla ricerca emerge inoltre che sono oltre 3,6 milioni gli italiani che dichiarano di possedere attualmente criptovalute. Un terzo (32%) li hanno acquistati tramite un exchange di criptovalute, il 17% con un servizio di wallet con acquisto diretto. Nel campione analizzato, il 38% invece preferisce esporsi finanziariamente a questi strumenti solo in modo indiretto attraverso servizi di trading tradizionali e app bancarie.
Tra chi possiede crypto-asset, il 37% conserva i propri beni utilizzando servizi di scambio come Coinbase, Crypto.com e Binance che rimangono i principali (nel 55% dei casi). Mentre, in linea con il 2022, il 36% degli utenti utilizza portafogli digitali personali (software wallet non-custodial) e l’8% hardware wallet, un dispositivo simile ad una chiavetta.
Crescono, nel frattempo, anche gli utenti che detengono criptovalute o token presso servizi di trading finanziari generici o su app bancarie (38%, contro il 23% del 2022). Mentre si riduce invece la penetrazione di Nft – Non-fungible token (8%), i certificati digitali che hanno conosciuto una vera e propria moda, soprattutto nel campo dell’arte, moda che poi si è sgonfiata.
Blockchain: in Italia investimenti trainati dal settore assicurativo
Ma torniamo agli investimenti. Riguardo il settore della blockchain – la tecnologia alla base delle criptovalute – in Italia, il 2023 ha visto una sostanziale stabilità dei progetti Blockchain, con investimenti pari a 38 milioni di euro (– 10%). Ma gli attori del mercato – spiega la ricerca – hanno spostato attenzione dal lancio immediato di progetti di piccola entità, che nel 2022 erano stati principalmente legati alla creazione di NFT, a prototipi e progetti pilota di maggiore dimensione.
Il 39% degli investimenti riguarda il settore finanziario e assicurativo, che si conferma predominante, mentre aumenta la rilevanza di progetti della PA, al 14%, e dell’agrifood, 10%, seguiti dal fashion (7%).
“Il 2023 è stato un anno caratterizzato da una scarsa attenzione mediatica sul mondo della Blockchain, ma il settore non è affatto rimasto fermo – ha spiegato Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 –. Anzi, partendo dall’ingombrante eredità di instabilità e scandali, come quelli di Terra-Luna ed FTX, abbiamo assistito ad una fase di purificazione e maturazione del comparto: si sono ridotte pratiche speculative discutibili, è stata promossa un’evoluzione più consapevole della tecnologia, è stata data maggiore attenzione agli aspetti etici e allo sviluppo sostenibile. Allo stesso tempo, ha continuato a farsi strada l’idea di web3, un nuovo modello del web caratterizzato da equità e inclusività, basato su concetti chiave come trasparenza, decentralizzazione e coinvolgimento attivo degli utenti, che potrebbe rappresentare un cambiamento profondo economico e sociale”.