di Andrea Labate, fondatore di Blockchain Army
Negli ultimi anni il mondo delle criptovalute ha avuto una crescita esponenziale, fra cui il bitcoin, la prima criptovaluta mai creata e tuttora la più celebre, comparsa all’inizio del 2009. Attualmente esistono migliaia di criptovalute disponibili: monete virtuali, basate su un sistema decentralizzato, che vengono trasferite tra pari, ossia tramite la tecnologia peer-to-peer (p2p) – una tecnologia in cui i nodi non sono gerarchizzati, bensì equivalenti. Alcune fra queste possono essere letteralmente “estratte” tramite il mining, termine che proviene dal gold mining, ovvero estrazione dell’oro.
Il mercato delle criptovalute
Le criptovalute rappresentano un nuovo tipo di moneta introdotto nel sistema economico e caratterizzato dall’assenza di poteri e banche centrali. Sono basate su limiti quantitativi di supply, meccanismi di “burn” e l’implementazione di vari altri meccanismi per evitare l’inflazione e accrescere il valore dei token. Il bitcoin, ad esempio, avrà una quantità massima di 21 milioni di token, la cui creazione avviene attraverso l’attività di mining. L’attività di mining è disponibile a tutti, ma sempre entro limiti prestabiliti, dipendendo dalla potenza di calcolo del singolo miner. Durante ogni transazione, il pagamento avviene attraverso algoritmi specifici e viene controllato per evitare la duplicazione del denaro, il cosiddetto double spending. Una blockchain rappresenta semplicemente il registro pubblico di tutte le transazioni effettuate con criptovalute sulla stessa chain, ed è visibile a tutti gli utenti. Una volta completata, ogni transazione diventa irrevocabile.
Il 2022 è stato, però, un anno complesso per questo segmento di mercato: la crescita dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse da parte della Fed si sono abbattuti duramente sul mercato azionario e su quello delle criptovalute. Con il rialzo dei tassi, infatti, la liquidità è diminuita e gli investimenti sono stati convogliati verso asset a basso rischio. Nonostante, però, siano diverse le cause, interne ed esterne al settore, che hanno portato al calo del mercato crypto lo scorso anno e si preveda uno scenario di incertezza anche nel 2023, il bitcoin sta guadagnando il 41% da inizio anno, passando da 16.520 € agli oltre 23.400 € attuali. Ether il 39%, passando da 1.114 € a oltre 1.550 €.
Il regolamento MiCA
A metà dello scorso anno, la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio in merito alla proposta di regolamento relativo ai mercati delle cripto-attività (MiCA) per quanto riguarda gli emittenti di cripto-attività non garantite, e le cosiddette stablecoin. Queste norme proteggeranno gli investitori e la stabilità finanziaria, permettendo nel contempo innovazione e promuovendo l’attrattiva del settore delle monete virtuali. Ciò dovrebbe apportare maggiore chiarezza agli Stati membri, alcuni dei quali dispongono già di una legislazione nazionale per le cripto-attività, ma senza un quadro normativo generale a livello dell’UE. I creatori di alcune criptovalute, specialmente quelle cosiddette “d.i.n.o.” (decentralized in the name only), ovvero quei protocolli apparentemente decentralizzati, ma in realtà gestiti e operati da soggetti individuabili, per la prima volta dovranno essere autorizzati dalle banche centrali nazionali europee e saranno vigilati dalle stesse. Il nuovo Regolamento MiCA prevede inoltre un sistema di segregazione e separazione fra gli asset del fornitore e quelli dei propri clienti: quest’ultimi infatti dovranno essere depositati su uno specifico indirizzo sulla blockchain, così da evitare l’utilizzo improprio dei suddetti fondi e tutelare l’investitore.
Sostanzialmente il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets Regulation) – che dovrebbe essere approvato entro fine 2023 – proteggerà i consumatori da alcuni dei rischi connessi agli investimenti in cripto-attività e li aiuterà a evitare le frodi. Con queste nuove norme, i fornitori di servizi per le cripto-attività dovranno rispettare requisiti rigorosi per proteggere i portafogli dei consumatori e diventare responsabili in caso di perdita delle cripto-attività degli investitori. Il MiCA coprirà anche ogni tipo di abuso di mercato connesso a qualsiasi tipo di operazione o servizio, in particolare per quanto riguarda la manipolazione del mercato e l’abuso di informazioni privilegiate. Mica, inoltre, dà all’Esma nuovi poteri di intervento, simili a quelli che avemmo nel 2018 con la Mifir (regolamento sui mercati degli strumenti finanziari).