Le criptovalute sono sempre più utilizzate per attività illecite tanto che nel 2021 le transazioni legate alle attività criminali hanno toccato a livello internazionale un nuovo record a 14 miliardi di dollari, più che raddoppiate rispetto all’anno precedente.
È quanto emerge da uno studio della società di analisi Chainalysis, secondo il quale le transazioni illegali sono lo 0,15% degli scambi totali in criptovalute che lo scorso anno raggiunto i 15,8 trilioni di dollari in tutto il mondo.
Per quanto riguarda le attività illecite le criptovalute sono state utilizzate soprattutto per truffe basate su uno schema Ponzi o per riciclare i proventi derivanti da attività criminali.
Lo studio sottolinea che le attività criminali legate a questo mercato sono una parte sempre più piccola dell’intero ecosistema delle criptovalute.
Criptovalute, più indagini contro gli scambi illegali
Lo studio ha evidenziato che le autorità di controllo stanno aumentando sempre di più il livello di attenzione a un mercato fino ad ora non regolamentato. Anche la capacità delle forze dell’ordine di combattere la criminalità basata sulle criptovalute si sta evolvendo.
I successi nella lotta contro l’utilizzo delle criptovalute da parte della criminalità sono dati dalla crescente capacità delle forze dell’ordine di sequestrare le valute digitali ottenute illecitamente. Nel novembre 2021, ad esempio, l’IRS Criminal Investigations ha annunciato di aver sequestrato oltre 3,5 miliardi di dollari di valute digitali nel 2021, tutti provenienti da indagini non fiscali, che rappresentano il 93% di tutti i fondi sequestrati dalla divisione in quel periodo.
Lo studio ricorda poi diversi sequestri di successo da parte di altre agenzie investigative, tra cui 56 milioni di dollari sequestrati dal Dipartimento di Giustizia Usa legati ad una truffa di criptovaluta e quelle effettuate dalle autorità israeliane in merito al finanziamento di gruppi terroristici.