L’allentamento delle misure anti-contagio che il governo ha approvato per contenere l’impatto economico di un Natale segnato dalla pandemia non ha convinto il noto microbiologo Andrea Crisanti, che ha lanciato una fosca previsione per le prossime settimane.
“La terza ondata in queste condizioni è una certezza, non c’è bisogno di previsioni”, ha detto il professore dell’università di Padova su La7, “siamo in una situazione grave stabile, ci attende un inverno preoccupante”.
“Con la riapertura delle scuole e delle attività produttive, abbiamo offerto una grande occasione al virus e i contagi sono esplosi”, ha detto Crisanti, “dopo l’estate avevamo in mano una situazione gestibile e ce la siamo lasciati sfuggire; i casi residui potevano essere gestiti“.
Crisanti, il commento sui dati
“Il calo dei positivi di ieri è legato al numero dei tamponi eseguiti”, ha aggiunto durante la trasmissione L’aria che tira, “se avessimo fatto il consueto numero di tamponi, ieri avremmo avuto 28mila nuovi casi. In Lombardia, che è stata zona rossa, la situazione migliora. In Veneto, zona gialla, i casi aumentano”.
“Per un effetto paradosso, una regione preparata dal punto di vista sanitario adotta misure più blande e consente la maggiore circolazione del virus. Alla fine di questa esperienza, gli indicatori di queste zone andrebbero ripensati. L’obiettivo è mantenere l’attività economica o tutelare la salute? Bisogna trovare il giusto compromesso”, ha dichiarato Crisanti.
Lo stesso professore aveva dichiarato a metà ottobre che “un lockdown a Natale” sarebbe stato “nell’ordine delle cose”. La politica ha, tuttavia, cercato un compromesso per evitare uno scenario che sarebbe stato gravemente dannoso per l’economia.
Nel frattempo in tutta Europa il numero complessivo dei casi di Covid-19 ha raggiunto quota 20 milioni, secondo un calcolo effettuato dall’agenzia France Presse.
Effetti del vaccino: non saranno immediati
“Prima che il vaccino abbia effetto passeranno mesi, ci attende un inverno preoccupante”, ha aggiunto Crisanti, “L’Italia alla fine della prossima settimana sarà il paese con più morti in Europa, non è qualcosa di cui essere orgogliosi”, ha tuonato il microbiologo, “Natale, con scuole chiuse e fabbriche a ritmo ridotto, va sfruttato per ridurre i contagi”.