Economia

È ufficiale, Grecia torna a finanziarsi sui mercati: bond a 5 anni

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Ora c’è anche l’ufficialità. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, il governo della Grecia ha confermato che per la prima volta dal 2014 tornerà a rivolgersi ai mercati per finanziare il suo debito. Due anni dopo che la Grecia ha rischiato di fare crac sul suo debito e abbandonare l’area euro, sei banche sono state assoldate per collocare il nuovo bond a cinque anni sul mercato primario.

La Grecia, paese fortemente indebitato solvibile solo grazie alla flebo degli aiuti esterni della troika dei creditori, ha dato mandato a sei grandi gruppi bancari – BNP Paribas, Bank of America Merrill Lynch, Citigroup, Deutsche Bank, Goldman Sachs e HSBC – di fare da lead manager congiunti per la sua nuova emissione di debito for a five-year euro bond, according to a lead.

Non ancora uscita da una crisi finanziaria pesantissima, la Grecia, il cui debito ha un rating di Caa2/B e CCC e CCCH, parlerà agli investitori questo pomeriggio per cercare di convincerli della bontà della loro scommessa. Fino a quel momento non è possibile sapere quanto la Grecia intende prendere in prestito il paese.

Grecia, ritorno sui mercati potrebbe essere un errore

Incoraggiata dal miglioramento del giudizio sulla qualità del proprio credito da parte di alcune agenzie come Moody’s, dal calo dei tassi di interesse sul secondario e dallo scudo offerto dall’ESM (il fondo salva stati previsto dal meccanismo europeo di stabilità) la Grecia tornerà presto a sondare i mercati, ma la decisione potrebbe essere un errore fatale. Per alcuni analisti, infatti, agire troppo presto rischia di peggiorare la situazione già traballante delle finanze greche.

Gli esperti fanno notare come, soprattutto a tassi di interesse elevati, la Grecia, che non si fa vedere da anni sui mercati obbligazionari, in questo esatto momento non ha veramente bisogno di denaro fresco dai mercati. Il premio che chiederebbero gli investitori in cambio del rischio corso possedendo bond della Grecia – sovrastata da un debito pubblico enorme, il maggiore d’Europa, giudicato tuttora insostenibile dal Fondo Monetario Internazionale e dalle stesse autorità elleniche – sarebbe molto alto.

Se l’emissione ha invece successo, la Grecia potrebbe uscire più in fretta dal suo lungo ciclo di austerità, misure lacrime e sangue per la popolazione e (tre) pacchetti di salvataggio. Venerdì scorso Standard & Poor’s ha promosso l’outlook sul debito sovrano della Grecia a “positivo” da stabile, in parte grazie alla speranza che i creditori della Grecia accettino di ristrutturare il debito e rendere solvibile, condizione vincolante posta dall’FMI per concedere nuovi aiuti.

Due settimane fa il governo della Grecia aveva fatto capire che avrebbe testato i mercati quest’estate. I tassi di interesse sui bond governativi ellenici sono scesi dai massimi toccati durante la crisi, ma rimangono molto elevati. Tuttavia, il calo dei rendimenti sperimentato ultimamente, aiutato dalla copertura del bazooka monetario di Draghi, ha acceso le speranze delle autorità del governo Tsipras di potersi finanziare da sole, senza dove chiedere aiuto a piani di bailout esterni che richiedono sacrifici – come sforzi fiscali e privatizzazioni dei gioielli del paese – e riforme imposte dall’esterno.