Una crisi del debito italiano è “una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Così Holger Schmieding, capo economista della banca tedesca Berenberg, secondo il quale la posizione di Giovanni Tria, moderatore “neutrale” (non essendo affiliato a nessun partito) in seno al governo, “si è indebolita”.
“Dalla metà del 2016, l’Italia è in cima alla nostra lista dei rischi interni nell’Eurozona. Con i piani fiscali su cui il MoVimento Cinque Stelle e la Lega hanno concordato ieri sera, si è persa un’occasione per disinnescare il rischio, per usare un eufemismo, mentre l’Italia si trova in una posizione precaria“.
L’economista è molto duro nei confronti delle misure previste dalla manovra del governo e cerca di spiegare la reazione odierna dei mercati che stanno vendendo Btp e titoli bancari in Borsa. “Un deficit al 2,4% per il 2019 è un livello peggiore rispetto a quello che si attendevano i mercati dopo le dichiarazioni incoraggianti di Tria. I mercati reagiranno di conseguenza, concludendo che la posizione di Tria in seno al governo si è indebolita“.
I rendimenti dei Btp a due anni, i più sensibili alle turbolenze politiche degli ultimi mesi, sono saliti di 27 punti base all’1,072%. Intanto i tassi del titolo a 10 anni scambiano sopra il 3,16%, avvicinandosi ai massimi di fine maggio, quando in Italia si era aperta una delle crisi istituzionali più gravi della storia della Repubblica.
A rischio gli aiuti della Bce ai bond italiani
“Nel lungo periodo, l’economia italiana strutturalmente debole non può permettersi l’inversione della riforma pensionistica del 2011 e della riforma del mercato del lavoro di Matteo Renzi del 2015; poiché i fondamentali di fondo dell’Italia sono traballanti, non ci vorrà molto per innescare un’importante cessione dei mercati obbligazionari italiani che indebolirebbe le banche, inasprirebbe le condizioni di finanziamento e frenerebbe ulteriormente la crescita economica; l’aumento della spesa sociale potrebbe anche portare al declassamento del rating del credito (Moody’s e S&P aggiorneranno i loro rating in ottobre), aumentando la pressione sui rendimenti dei titoli sovrani. La crisi del debito italiano rimane una bomba pronta ad esplodere“.
Con l’approvazione della nota di aggiornamento al DEF e la decisione di fissare nel prossimo triennio il tetto del rapporto tra deficit e Pil al 2,4% – lo 0,8% in più rispetto a quanto voluto dal ministro dell’Economia Giovanni Tria – si mettono a rischio gli aiuti Bce ai Btp italiani.
Italia in “rotta di collisione con l’UE” in ottobre
Il governo ora è in “rotta di collisione” con l’Unione Europea. Secondo Federico Santi, analista di Eurasia Group, un disavanzo pubblico 2,4% del Pil potrebbe causare un aumento dell’ammontare di debito l’anno prossimo e non un calo come invece si prevedeva prima della presentazione del testo il 27 settembre.
La manovra per le finanze pubbliche nel 2019 mette anche l’Italia “in rotta di collisione evidente con l’Ue”. Questo si vedrà chiaramente quando l’Italia presenterà la sua bozza di legge all’Europa a metà ottobre. Un rischio che la Commissione UE – l’organo esecutivo del blocco europeo – bocci la legge di bilancio è reale e potrebbe incrementare i rischi di ulteriori declassamenti del credito, che a loro volta metterebbero sotto pressione i titoli Btp sui mercati.
Riecheggiano alle mente le parole pronunciate dall’ex vicepresidente della banca centrale europea Victor Constancio che a maggio in un’intervista allo Spiegel Online aveva avuto modo di chiarire che il sostegno al mercato obbligazionario italiano è interamente subordinato al rispetto delle norme fiscali dell’UE da parte dell’Italia.
Se l’Italia vuole eludere le norme fiscali dell’UE, non può necessariamente contare sull’aiuto della Bce, chiede il giornalista. Constancio rispose con un laconico: “Dirò solo che l’Italia conosce le regole” europee.