NEW YORK (WSI) – Grazie alla recessione il patrimonio medio dei nuclei familiari Usa vale meno ora rispetto a 45 anni fa. Sono i risultati di uno studio approfondito sulla materia condotto da un illustre professore di economia della New York University
Per la sua ricerca Edward Wolff si è servito dei dati della Federal Reserve. Il patrimonio netto calcolato è pari a tutti gli asset di famiglia, come la casa, i conti correnti e i risparmi, meno i debiti che detiene.
Nei suoi calcoli Wolff non ha tenuto conto dei beni di consumo come televisioni e mobili, perché non sono facili da quantificare e da vendere e in molti casi non sono di grande valore.
Il patrimonio netto è molto importante per l’economia e non solo per le singole famiglie. Offrendo un cuscinetto finanziario di sicurezza ha un effetto psicologico. In poche parole quando la classe media, il vero motore della mggiore economia al mondo, si sente in salute finanziaria, ne beneficia l’intera economia.
Nell’America post crisi subprime non è più il caso. Fa impressione uanto poco si sia ripresa la classe media dopo la crisi. Prima della crisi gli americani si sono riempiti di debiti – in particolare mutui e debiti studenteschi – hanno venduto la casa ma ciononostante avevano ancora obblighi finanziari cui non potevano fare fronte.
Anche se la percentuale di pignoramenti è calata negli ultimi 7 anni, molti fanno ancora fatica a ripagare i loro debiti e anche se il mercato immobiliare è tornato in salute, non è nemmeno lontanamente vicino ai giorni precedenti lo scoppio della bolla.
Le ferite economiche della crisi si vedono infatti molto più chiaramente negli Stati in cui l’immobiliare ha subito i danni maggiori. Molti americani non si sentono ancora fuori dalla crisi, perché per loro non c’è ancora stata alcuna ripresa o miglioramento delle condizioni economiche.
Fonte: Slate
(DaC)