ROMA (WSI) – I conti correnti degli italiani sono lo specchio della loro situazione economica. Gli ultimi anni, costellati da crescenti difficoltà, li hanno svuotati a tal punto che oggi ben uno su cinque contiene meno di mille euro. È il risultato dell’ultima ricerca dell’Osservatorio SuperMoney, che attesta anche che la maggioranza dei nostri connazionali, il 58%, non possiede sul conto più di 5 mila euro.
Il conto corrente non può certo considerarsi l’unica risorsa economica degli italiani. C’è la casa – bene più amato nel nostro Paese – ci sono gli investimenti in Titoli di Stato e i conti deposito, tuttavia la disponibilità sul conto corrente dà l’idea dell’effettivo potere d’acquisto quotidiano delle famiglie, e l’idea purtroppo non è positiva.
L’analisi di SuperMoney è stata condotta sulle 10 mila richieste di confronto di conti correnti pervenute sul portale fra gennaio e aprile 2013. Il 18% degli utenti, quasi uno su 5, dichiara di possedere meno di 1.000 euro, a riprova della “grave situazione in cui versa il nostro Paese”, come affermato anche da Andrea Manfredi, Amministratore Delegato della società.
Volendo stilare la classifica regionale dei conti correnti più e meno floridi, si ottiene purtroppo un’altra spiacevole conferma, quella del divario fra il Nord e il Sud Italia. I meno fortunati sono gli abitanti del Molise, con una giacenza media di 3.333 euro; al polo opposto troviamo invece il Trentino Alto Adige, con un conto più pingue, di 10.067 euro.
Se da un lato sapere che i conti correnti di mezza Italia sono stati prosciugati dalla crisi di certo non rallegra (è scesa del 5,7% rispetto all’anno scorso la percentuale di chi dichiara di possedere fra i 10 mila e i 50 mila euro, ndr), dall’altro c’è una magra consolazione. Importi così bassi non sarebbero soggetti al ritorno del prelievo fiscale paventato nelle scorse settimane.
Lo conferma anche Manfredi: “Un eventuale prelievo forzoso sui conti correnti coinvolgerebbe, con ogni probabilità, depositi elevati e non le piccole somme messe da parte dai cittadini. Stando alle nostre ultime rilevazioni, gran parte di essi non correrrebbe quindi alcun rischio, loro malgrado”.
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