WASHINGTON (WSI) – In considerazione del vicino esaurimento della liquidità dei mercati, è compito dei legislatori adottare strategie che possano in via preventiva gestire eventuali cambiamenti nella stessa liquidità. È questo il monito che lancia il Fondo monetario internazionale nel secondo capitolo del Global Financial Stability Report, un rapporto che fornisce una valutazione del sistema globale finanziario e dei mercati.
Scopo del Global Financial Stability Report è quello di porre i riflettori sui problemi sistemici che potrebbero rappresentare un rischio per la stabilità finanziaria e l’accesso al mercato sostenuta da debitori dei mercati emergenti. Nel secondo capitolo del report, dal titolo “Market liquidity-resilient or fleeting?” l’FMI sottolinea che le riforme nel settore delle infrastrutture e dei mercati possano giovare, dando vita a mercati di capitali improntati ad una maggiore trasparenza e apertura, rivalutando le restrizioni sul trading di derivati.
Occhi puntati sugli Stati Uniti dove un ritorno senza problemi alla normalizzazione della politica monetaria della FED è una questione decisiva onde evitare confusione e caos. Senza citare direttamente la Federal Reserve, il Fondo Monetario Internazionale sottolinea nel secondo capitolo del report: “Nel processo di normalizzazione della politica monetaria negli Sati Uniti, una buona comunicazione e l’attenzione agli sviluppi della liquidità nei mercato sarà importante per evitare interruzioni nella liquidità dei mercati nelle economie avanzate ed emergenti”.
Il riferimento alla FED è certamente chiaro. “Fattori ciclici come l’incertezza globale” – continua l’FMI – “e l’avversione al rischio possono cambiare rapidamente come risultato per esempio di una normalizzazione agitata della politica monetaria USA, di inattesi sviluppi nell’aera euro o di eventi geopolitici”.
Con la normalizzazione delle politiche monetarie nelle economia avanzate, “I mercati emergenti devono prepararsi ad una aumento dei fallimenti aziendali e” – continua l’FMI- “laddove necessario a riformare i regimi di insolvenza aziendale”.
Gli ultimi dati parlano di un debito aziendale nelle società non finanziaria dei principali mercati emergenti in aumento da 4000 miliardi del 2003 ai 18mila e oltre miliardi nel 2014, con un rapporto debito-PIL incrementato del 25% nello stesso periodo. Rialzo marcato in Cina e Turchia, ma il peggior indebitamento delle aziende lo si trova in Cile, Perù, Messico, Colombia e Brasile.
Per altri dettagli del Global Financial Stability Report si dovrà attendere il 7 ottobre prossimo con gli annuali meetings che si terranno in Perù.
(Aca)