Il timori sulla tenuta dell’Eurozona, che sarà presto messa alla prova dalle prossime elezioni presidenziali francesi, sono sintetizzati da un semplice, ma importante dato: la crescita dei depositi che istituzioni straniere stanno parcheggiando presso la Bundesbank, la banca centrale tedesca.
Secondo i dati diffusi il 7 marzo, le passività di bilancio della Bundesbank riferite ai clienti fuori dall’Area euro sono passate dai 16 miliardi del gennaio 2016 ai 94 miliardi del 2 febbraio 2017 (+487,5 %) con un picco toccato a fine dicembre.
Questo avvenimento testimonia il fatto che diverse organizzazioni internazionali ritengono assai più sicuro depositare gli euro laddove il “blocco” è più solido, la ragione non è certo data la convenienza a breve termine. Dopo la Bundesbank, gli istituti centrali che posseggono il maggior ammontare di passività riferite a depositi esteri sono quello francese, con appena 25,8 miliardi e quello olandese.
I dati comunicati dalla banca centrale tedesca sono stati presentati senza alcun commento da parte dell’istituzione, nonostante la variazione molto consistente. Il grafico in basso, pubblicato da Bundesbank si riferisce a tutte le passività in euro che l’istituto ha verso soggetti non residenti nell’Eurozona. Queste ultime, dopo la discesa seguita al rientro della crisi del debito sovrano (o crisi dell’euro che dir si voglia) hanno ripreso quota a partire dal 2016.