New York – Ormai con l’intensificarsi della crisi del debito sovrano, nell’area euro non si possono piu’ considerare privi di rischio nemmeno i bond tedeschi. Lo sostiene l’amministratore delegato di UBS AG, Sergio Ermotti, secondo cui solo i bond governativi svizzeri comportano un rischio pari allo zero.
Una chiara dimostrazione il mercato la ha avuta ieri, quando l’asta di titoli di stato decennali tedeschi ha dato un esito disastroso. Il 35% dei bund decennali e’ rimasto invenduto: per il Tesoro e’ stato un mezzo flop, mentre per gi analisti e’ la prova che le difficolta’ ormai riguardano da vicino anche il cuore dell’Eurozona.
Le banche stanno cercando di liberarsi dai bond europei in portafoglio, dopoi che le autorita’ politiche le hanno convinte ad aumentare le riserve di capitale e ristrutturare il credito greco detenuto.
L’European Banking Authority chiedera’ agli istituti di credito di innalzare i livelli di capitale di 106 miliardi di euro dopo aver condotto gli stress test.
Secondo il 51enne manager Ermotti, tuttavia, tali esami sono “un’ipocrisia de facto”. “Ci dicono che i bond governativi sono ancora sicuri, ma negli stress test chiederemo alla gente di accettare una svalutazione del credtio, il che significa che non esistono piu’ asset a rischio zero nell’Eurozona”.
La settimana scorsa UBS, che non verra’ sottoposta agli stress test, ha annunciato che avrebbe “rispettato senza problemi” i requisiti dell’EBA, che prevedono un Tier 1 core di capitale di almeno il 9% entro meta’ 2012.
La maggiore banca svizzera ha ridotto l’esposizione al debito italiano, belga, spagnolo, greco, portoghese, irlandese e islandese. L’aver tenuto bassi i livelli di debito sovrano a rischio insolvibilita’ e’ uno dei segreti degli istituti elvetici. Nel terzo quarto ammontava nel complesso a 1,34 miliardi di franchi ($1,46 miliardi).