Economia

Crisi: finalmente la Germania fa concessioni

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BERLINO (WSI) – Con la crisi che non da’ segni di cedimento, anche il governo intransigente tedesco sta cambiando strategia. Per la prima volta un piano di investimento fiscale e’ arrivato sul tavolo dei negoziati, come riporta lo Spiegel.

Alla luce della drammatica situazione del mercato del lavoro nel sud d’Europa, domani Germania e Francia alzeranno il velo su un nuovo accordo per affrontare il problema della disoccupazione giovanile che e’ la piu’ grande “sotto crisi” interna alla crisi economica globale.

E mentre Berlino e’ pronta ad agire “per non perdere un’intera generazione di forza lavoro” nel Mediterraneo, la Banca europea per gli investimenti si e’ detta intenzionata a investire 70 miliardi di euro contro la disoccupazione giovanile.

La cifra e’ piu’ ampia di quella precedentemente resa nota. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild.

“La banca europea mette a disposizione, per questo e per i prossimi due anni, 70 miliardi l’anno per contrastare la crisi e la disoccupazione giovanile”, dice il presidente Werner Hoyer in un’intervista alla Bild.

Finalmente in Europa potrebbe essere arrivato il momento della svolta. Anche perche’ nel frattempo gli investitori sono entusiasti sui segnali che arrivano dalla Grecia, dove l’economia potrebbe sorprendere in positivo.

Il Consiglio europeo di giugno si limiterà ad avviare il confronto per escludere dai saldi di bilancio gli investimenti produttivi e le misure di stimolo all’occupazione, ma per un accordo politico complessivo bisognerà aspettare il vertice di dicembre, anche a causa delle elezioni politiche tedesche, in programma a settembre.

A tracciare la mappa della possibile agenda politica europea è il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nel corso di un incontro con le Regioni a Palazzo Chigi. A riferirlo sono due fonti citate da Reuters.

Nella zona euro si è registrato un tasso di disoccupazione pari al 11,7% nel dicembre del 2012, in confronto al 10,7% del corrispondente mese del 2011. In Spagna la percentuale di disoccupati tra gli under 25 raggiunge picchi del 50%.

L’Italia vanta invece un diverso tipo di record negativo, quello dei cosiddetti “Neet”. Abbiamo infatti “la quota più alta d’Europa”, con 2 milioni e 250 mila, ovvero una persona su quattro, che ne’ lavora ne’ studia.

Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni tra il 2011 e il 2012 è aumentato di quasi 5 punti percentuali, dal 20,5 al 25,2% (arriva al 37,3% nel Sud).