Matteo Renzi ha confermato il ritiro delle ministre Bonetti e Bellanova dal governo, deludendo le attese espresse fino all’ultimo dal premier Conte. “Se le forze di governo vogliono affrontare i temi, ma senza rinviare ancora a comunicati roboanti sui social, lo facciano. In caso contrario serve affermare che il re è nudo, noi non abbiamo paura”, ha detto Renzi. Il leader di Italia viva, inoltre, ha espresso una chiara preferenza a uno sbocco che non riporti il Paese alle elezioni anticipate.
“Sul Recovery plan sono stati fatti passi avanti. Ma resta il problema del Mes, che significa più soldi per la sanità”, ha detto Renzi confermando che è stato questo nodo a giustificare la spaccatura con l’esecutivo.
Italia viva, però, voterà a favore dello scostamento di bilancio e del nuovo Dl Ristori in Parlamento, ha precisato Renzi.
La versione di Conte
“Ho sempre detto che governo può andare avanti solo con il sostegno di tutte le forze di maggioranza“: così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo l’incontro avuto con il Capo dello Stato. “Spero non si arrivi a questo”, ha risposto Conte a chi domandava del possibile ritiro delle due ministre di Italia viva da parte di Matteo Renzi, che sarebbe pronto a togliere il suo sostegno alla maggioranza.
“Sto lavorando ad un patto di legislatura e serve uno spirito costruttivo. Confido che ci si possa trovare intorno a un tavolo”, ha dichiarato Conte, “se c’è disponibilità di confrontarsi in modo leale sono convinto si possa trovare il senso di una maggiore e nuova coesione”.
I toni assunti dal premier fanno pensare all’intenzione di salvare l’esperienza di governo sperimentando tutte le possibilità di ricucire: “Le persone ci chiedono di continuare. Io fino all’ultima ora lavorerò per rafforzare la coalizione. L’interesse dei cittadini viene prima di tutto”, ha detto il presidente del Consiglio.
Molti sono gli impegni in agenda per il governo italiano e che Conte ha ricordato ai cronisti: il G20, lo scostamento di bilancio che darebbe il via ai nuovi ristori, la Conferenza sul clima Cop26.
Come a dire: il Paese non si può permettere una crisi proprio adesso. Un pensiero che sarebbe in qualche modo condiviso anche dal Colle, dal quale è filtrata l’intenzione di chiarire la situazione attuale ponendo un freno allo stallo aperto dalle rimostranze di Italia viva.
Il partito di Renzi, lo ricordiamo, ha deciso di uscire dal governo in disaccordo con la decisione di non includere la richiesta del prestito Mes nell’ambito del Recovery Plan. Due materie che marciano, almeno sotto il profilo giuridico, su binari diversi (il Mes è un soggetto esterno alla Commissione Ue e alla stessa Unione europea).