Economia

Crisi governo, Italia torna nel mirino dell’Ue

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ROMA (WSI) – L’Italia non ha mai smesso di rimanere osservata speciale dell’Europa, sia per il suo debito enorme, che per la crescita praticamente assente. Stretta nella morsa della recessione, Roma è sempre stata monitorata attentamente dai leader politici; questo, a dispetto delle previsioni ottimistiche snocciolate dal premier Enrico Letta e dal ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni.

L’ultima stoccata è arriva poco fa, dal commissario agli Affari economici, Olli Rehn: “L’Italia ha avuto alcune turbolenze politiche, ma ora “si concentri sulle riforme economiche”: per il ritorno alla ripresa infatti “è essenziale la stabilità politica”. C’è dunque un bisogno impellente di agire sul fronte delle riforme, anche perchè “gli ultimi dati economici dell’Italia non sono buoni”.

Strigliata anche da parte del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem :”Per l’Italia la cosa più importante è la stabilità politica”.

Soltanto ieri, la Bce ha lanciato un chiaro avvertimento all’Italia sui rischi crescenti che incombono sul raggiungimento degli obiettivi di deficit del 2013.
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Il riferimento è stato ai numeri di luglio, che hanno messo in evidenza un fabbisogno finanziario cumulato di 51 miliardi di euro, in aumento da quasi 28 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2012:

“Il peggioramento dovuto soprattutto all’erogazione di sostegno al settore finanziario e al rimborso di arretrati, mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell’obiettivo di disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2013”.