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Crisi greca, ecco cosa succederà agli Spread

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NEW YORK (WSI) – Nel caso in cui vengano imposti controlli di capitale in Grecia, gli Spread tra i rendimenti dei Bund e quelli dei decennali omologhi italiani e spagnoli dovrebbe salire, attestarndosi in area 200-250 punti base.

Sono le stime di Goldman Sachs, appena riportate.

Nel caso invece di una soluzione alla crisi o comunque di un accordo che risolva in tempo la questione, scongiurando un default almeno sul breve periodo, il valore dovrebbe stringersi di 100 punti base.

Al contrario, se i colloqui non dovessero portare a nulla di buono – e nelle misure da intraprendere per riformare l’economia ellenica Fmi e governo sono ancora molto distanti – si materializzerebbe quello che tutti temono: un default e una conseguente ‘Grexit’.

Se così fosse, sempre secondo la banca d’affari statunitense, il differenziale si amplierebbe fino a 350-400 punti base, un livello preoccupante ma in ogni modo inferiore ai livelli massimi toccati all’apice della crisi del debito europeo a fine 2011. Questo perché il mercato già sconta, almeno in parte, un evento cataclisma del genere.

A fine 2011, prima che l’allora premier Silvio Berlusconi si facesse da parte per lasciare il posto a Mario Monti a Palazzo Chigi, lo Spread tra Bund e Btp superò i 500 punti base e il rendimento dei titoli di Stato italiani oltrepassò temporaneamente la quota che viene considerata di solvibilità, complicando drasticamente il compito del Tesoro nelle operazioni di rifinanziamento sul mercato.

Quei momenti di panico, tuttavia, non dovrebbero riproporsi quest’anno, nemmeno in caso di colasso finanziario della Grecia, la cui economia conta poco a livello di fondamentali rispetto all’intera area euro. Nel 2013 il Pil di Atene, che ha un debito pubblico enorme di 320 miliardi, valeva lo 0,39% della crescita mondiale e meno del 2% dell’intero blocco a 19.

Oggi i Btp hanno aperto in calo e lo Spread con i Bund decennali si attesta a 133,45 punti base, in rialzo del 2,42%.

Sui Bund gli analisti della banca Usa continuano ad avere un’opinione ‘neutrale’. A inizio anno erano invece ribassisti. Il target di fine anno per i rendimenti dei decennali resta di 90 punti base, una deviazione standard sotto il valore ‘fair macro’ Sudoku dell’istituto.

(DaC)