ROMA (WSI) – Angela Merkel difende a denti stretti la sua politica diretta a lasciare in Europa una porta aperta ai migranti in fuga da persecuzioni, povertà e guerre. La sua strategia inclusiva ha ricevuto molte lodi, ma rischia di mettere una brusca fine alla sua lunga era al potere.
La Cancelliera di Germania e leader del CDU (Cristiano Democratici) ha lanciato un appello al partito della coalizione di governo perché approvi il piano per le zone di transito. Ai membri del partito Socialista però non piace l’idea di instaurare quelli che chiamano ‘centri di detenzione‘, seppure momentanea, di persone che hanno bisogno di protezione, in quanto in fuga da conflitti armati come quelli in Siria o in Eritrea.
Secondo Merkel, lei per prima una persona migrata dalla sua patria, la Germania Est, i giovani e le persne in gamba in arrivo rappresentano uno strumento prezioso per alimentare la crescita di un paese afflitto da un invecchiamento drammatico della popolazione. Le scene di rigufiati accolti nelle stazioni delle città tedesche con cibo, regali e cartelli di “Benvenuto” hanno fatto un gran bene all’immagine della Germania e dell’Europa intera.
“RISCHIO DI CONFLITTI ARMATI”
Per le sue azioni, Merkel è stata persino citata tra i nomi candidati al Nobel per la Pace di quest’anno. Ma il suo piano per uscire dalla crisi non è ancora certo di andare in porto. La Cancelliera tedesca, il cui paese è stato peraltro tra quelli più ‘accoglienti’ verso i rifugiati, non solo siriani, ha proposto di servirsi di ‘zone di transito‘.
I media parlano di crisi dei migranti, perché il flusso in entrata è in aumento e rischia di destabilizzare politicamente una regione che vive un momento delicato, sempre alla ricerca com’è di trovare stabilità e unione.
Merkel, il cui futuro politico è messo in discussione dalla crisi dei migranti in Europa, ha avvertito che si rischiano conflitti armati nei Balcani se le frontiere con la Germania vengono chiuse. “Ci saranno complicazioni e ribellioni”, ha detto la leader tedesca parlando del caso ungherese, un paese che ha bloccato l’accesso dei rifugiati ai confini con la Serbia.
Per raggiungere la Germania, ora decine di migliaia di migranti preferiscono passare da Slovenia, Serbia e Croazia. Ben 218 mila persone hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l’Europa a ottobre. Si tratta di una cifra enorme, pari a quella registrata in tutto il 2014.