I prezzi del petrolio possono scendere sotto i 40 dollari anche fino a 30 dollari. La previsione è quella fornita dal ministro delle Finanze russo Anton Siluanov.
Secondo il Cremlino allo stato attuale c’è il grande rischio di eccesso di offerta e non si esclude che i prezzi del barile di greggio possano scendere sotto i 40-30 dollari al barile in mancanza di un accordo nel prossimo summit dell‘Opec+ il 26 giugno a Vienna.
A dare man forte alla parole di Siluanov, il ministro dell’Energia russo Alexander Novak.
Molto dipenderà dalla situazione del mercato nel secondo e terzo trimestre, dal bilanciamento di domanda e offerta e da come si evolverà la situazione tra guerra commerciale e sanzioni su diversi Paesi (…) Dobbiamo analizzare tutto per prendere una decisione equilibrata nella riunione che si terrà ai primi di luglio. Attualmente ci sono grandi rischi di sovrapproduzione
E mentre c’è chi dice addio agli investimenti petroliferi come il fondo sovrano norvegese, il più grande del suo genere al mondo, che ha annunciato il taglio di alcune tipologie di titoli energetici all’interno del benchmark, il calo dei prezzi del petrolio non sembra rallentare il mercato energetico statunitense. Secondo le proiezioni dell’EIA, la Energy Information Administration, i produttori di scisto statunitensi continueranno a produrre attorno ai 12 milioni di barili al giorno per tutto il prossimo anno. Non è tuttavia da escludere che tali livelli record possano essere aumentati fino a 13 milioni di barili.