(Teleborsa) – Come confermato dal recente annuncio della Banca Centrale Europea di una crescita dei volumi dei pagamenti del 4% nell’UE, i dati del World Payments Report 2010 – studio realizzato da Capgemini, RBS ed Efma – indicano che la crescita non si è arrestata nel 2009, nonostante la pressione economica derivante dalla crisi finanziaria. Questi risultati fanno seguito ad un periodo di crescita globale dei pagamenti non cash, che ha visto un incremento dal 7% nel 2007 al 9% nel 2009. Il tasso di crescita dei volumi dei pagamenti non-cash nel 2008 è risultato molto più elevato nelle economie in via di sviluppo, come Cina (29%), Sudafrica (25%) e Russia (66%), rispetto ai mercati maturi, come il Nord America, in cui si è registrato un tasso di crescita del 4%. Il World Payments Report 2010 è stato presentato oggi per la prima volta in Italia durante l’International Payments Summit “DO YOU SEPA? – Drawing the future of the European payments market” organizzato dal Gruppo SIA-SSB. Il report prende in considerazione le più recenti tendenze del mercato mondiale dei pagamenti, tra cui i volumi, l’uso degli strumenti di pagamento e le principali pressioni regolamentari sperimentate da questo settore e analizza le conseguenti sfide strategiche e nuove possibilità che si aprono per le banche. Il rapporto evidenzia che, a livello mondiale, le carte rimangono lo strumento preferito di pagamento non-cash, con una copertura di oltre il 40% nella maggior parte dei mercati e del 58% a livello globale. Il Report continua a monitorare anche l’utilizzo del contante nell’Eurozona, il cui trend dal 2002 è stato interessato da un incremento annuale costante pari all’11% circa, con un costo significativo per la società. I Payment Service Provider (PSP) non bancari hanno accresciuto la propria posizione in relazione agli strumenti di pagamento più innovativi: negli m-payments, in particolare nei mercati emergenti, e negli e-payments – benché entrambi costituiscano ancora un’esigua percentuale del volume totale di transazioni a livello mondiale. Il rapporto sottolinea come lo scorso anno siano stati fatti numerosi passi avanti verso il raggiungimento della SEPA – Single Euro Payments Area – grazie anche all’introduzione del “common legal framework” PSD – Payment Services Directive – evidenziando che quasi tutti gli Stati Membri dell’Area Economica Europea (EEA) hanno, allo stato attuale, recepito la PSD nelle legislazioni nazionali1. Il rapporto rappresenta inoltre che, mentre l’uso dei SEPA Direct Debits (SDD), introdotti a Novembre 2009 sia per i consumatori che per le aziende, allo stato attuale rimane estremamente limitato, l’uso dei SEPA Credit Transfers (SCTs) ha fatto registrare un costante incremento, sempre però al di sotto delle aspettative. È ormai quasi unanimamente riconosciuto da tutti gli stakeholder, compresi governi e aziende, che un completo processo di migrazione verso la SEPA sarà possibile solo con il supporto di un’adeguata regolamentazione.