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Crisi Russia fa la sua prima vittima

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ROMA (WSI) – La crisi in Russia ha mietuto la sua prima vittima: la società di medie dimensioni Trust Bank è stata salvata dalla banca centrale della Federazione russa con un programma da 30 miliardi di rubli di aiuti.

È solo il primo di una erie di piani di salvataggio del sistema bancario. Come avvenuto in Usa durante la crisi subprime, anche in Russia le banche vengono salvate dai soldi dei contribuenti.

Mentre i ricchi russi sono in fuga, con gli oligarchi che fanno compere nell’immobiliare britannico e si trasferiscono nel Regno Unito a ritmi record, a Mosca la crisi non dà segno di attenuarsi e le autorità stanno correndo ai ripari.

Sui mercati, la Borsa di Mosca risale dell’8% e il rublo recupera il 6% circa, a meno di 56 rubli per dollaro. I corsi valutari sono favoriti dal rialzo del petrolio.

Ma le manovre politiche in patria sono un chiaro segnale che le autorità temono che la crisi precipiti di nuovo, in un paese che è destinato secondo tutte le stime ufficiali disponibili a risprofondare in recessione a inizio 2015.

Il Ministero dello Sviluppo Economico e quello delle Finanze della Federazione Russa propongono di attuare misure a sostegno delle banche russe entro la fine dell’anno.

“Queste misure – annunciano i due dicasteri in una lettera indirizzata al capo della Banca Centrale Elvira Nabiullina – dovrebbero essere attuate entro la fine dell’anno, per raggiungere la stabilizzazione del sistema bancario, con l’orizzonte di uno o due mesi, e nel primo trimestre del 2015.

Tali misure dovrebbero essere integrate da altre destinate a fornire capitale aggiuntivo per le banche da fonti pubbliche, nonché da azionisti privati” si legge nel documento che Ria Novosti ha pubblicato.

Lunedi scorso, 15 dicembre il tasso di cambio del rublo ha registrato il più forte calo dal 1998, quando ci fu il default del credito. In questo contesto, la notte tra lunedì e martedì 16 dicembre la Banca centrale ha improvvisamente e bruscamente aumentato il tasso di interesse di riferimento, dal 10,5% al 17%, ma il collo del rublo è proseguito. Venerdì 19 dicembre, la situazione del mercato dei cambi sembrava stabilizzata, ma sono ancora molte le paure.

Mercoledì 17 dicembre la Banca di Russia ha annunciato una serie di misure per mantenere la stabilità del settore finanziario russo, che dovrebbero rispondere alle preoccupazioni delle banche. In particolare, il regolatore ha introdotto una moratoria temporanea anche sull’introduzione di restrizioni del costo totale del credito al consumo.

Intanto sale il rischio di default in Ucraina: le chance di una ristrutturazione dei bond è molto alta l’anno prossimo, secondo Moody’s. Ci sono in scadenza $28 miliardi di debito con l’estero da ripagare nel 2015. Al momento il giudizio dell’agenzia di rating sul credito sovrano di Kiev è Caa3 con outlook negativo.

(DaC)