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Semiconduttori, al via piano Ue per raddoppiarne la produzione

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Rafforzare l’indipendenza tecnologica dell’Unione europea e aumentarne la competitività per fare fronte alla crisi dei semiconduttori.
Con questi due obiettivi in mente la Commissione europea ha alzato il velo ieri, martedì 8 febbraio, sull’European Chips Act, un piano da 43 miliardi di euro che punta a raddoppiare la quota di mercato europea nella produzione di semiconduttori, portandola al 20% entro il 2030.

“Questa iniziativa cambierà le carte in tavola per la competitività globale del mercato unico europeo – ha spiegato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen –. A breve termine, la strategia che presentiamo oggi rafforzerà la nostra resilienza dinanzi a crisi future, permettendoci di evitare interruzioni della catena di approvvigionamento. Nel medio termine, contribuirà a rendere l’Europa un leader industriale in questo settore strategico».

In buona sostanza, il progetto presentato dalla Commissione europea prevede un rilancio della ricerca, nuove norme per proteggere i rifornimenti dall’estero e maggiore coordinamento tra i paesi membri. L’iniziativa presentata da Bruxelles prevede la possibilità di aiuti pubblici, ma solo per gli impianti ritenuti innovativi almeno in Europa. La proposta dell’esecutivo comunitaria prevede che nel breve termine i paesi dovranno coordinarsi per meglio prepararsi a nuove crisi di approvvigionamento.

A questo punto, la parola passa al Parlamento europeo che dovrà discutere le proposte della esecutivo Ue, secondo la procedura legislativa ordinaria. Se adottato, il regolamento sarà direttamente applicabile in tutta l’Unione Europea.

Il settore dei semiconduttori

Quanto il settore dei semiconduttori siano diventati importanti per l’economia globale si è visto chiaramente durante la pandemia, una periodo in cui la carenza mondiale di chip ha mandato in crisi diversi settori già alle prese con gli effetti economici del Covid-19. Uno su tutti è quello automobilistico, la cui produzione in alcuni Stati membri è calata di un terzo nel 2021 a causa dei colli di bottiglia negli approvvigionamenti dall’Asia.

Nel 2020, oltre 1.000 miliardi di microprocessori sono stati prodotti nel mondo, ossia 130 chips per persona. Tuttavia, per via di colli di bottiglia negli approvvigionamenti dall’Asia, la produzione delle sole auto nel 2020-2021 è calata di un terzo in alcuni paesi.

Attualmente il mercato è dominato dall’Asia (Taiwan in testa) che controlla quasi l’80% delle quote di mercato. Il 12% delle quote è invece in mano agli Stati Uniti: mentre all’Unione europea rimane dunque una fetta di mercato risicata, pari al 9%, che la rende fortemente dipendente da fornitori terzi.

In linea con l’Unione europea, anche gli Stati Uniti, lo scorso venerdì hanno approvato il Chips Bill, un piano da 52 miliardi di dollari che mira a rivitalizzare l’industria americana di semiconduttori.