NEW YORK (WSI) – Quattordici miliardi di dollari è la cifra che il Dipartimento di Giustizia americano ha chiesto alla Deutsche bank come risarcimento civile per la famosa “crisi dei subprime” del 2008. La banca tedesca, insieme ad altre, è stata accusata di aver venduto in maniera scorretta negli scorsi anni i titoli che avevano come collaterale mutui da cui è scaturita la famosa e dura crisi economica del 2008. Alla richiesta del Dipartimento di Giustizia americano non si è fatta attendere la replica della grande banca tedesca.
“Deutsche Bank non ha alcuna intenzione di risolvere la causa pagando quella cifra. I negoziati sono solo all’inizio e la banca si aspetta che si concluderanno con un esito simile a quelli delle banche simili con valori significativamente inferiori”.
Questo il comunicato che l’ufficio stampa dell’istituto di credito ha emesso subito dopo la notizia del maxi risarcimento chiesto dagli Stati Uniti e considerato esagerato. Precedentemente infatti il governo americano aveva chiamato a rispondere del loro operato altri grandi banche internazionali come la Jp Morgan ma la cifra richiesta come risarcimento è stata più esigua, 4 miliardi e mezzo di dollari. Per una questione analoga la Goldman Sachs ha chiuso un accordo ad aprile per un ammontare di 5,06 miliardi di dollari.
Al commento della banca tedesca, il Dipartimento di giustizia americano non ha risposto prospettando così l’avvio di un negoziato duro e lungo. Intanto la notizia ha affondato il titolo Deutsche bank che ha perso oltre il 7%in Borsa, una vicenda che pesa su tutto il settore bancario.
Questo perché la DB non è l’unica ad aver venduto contratti MBS legati ai mutui subprime negli Stati Uniti e così gli investitori temono che altre banche europee possano fare la stessa fine.