La crisi valutaria turca spaventa l’Europa. A tal punto che Germania starebbe considerando se fornire un’assistenza finanziaria di emergenza. È quanti scrive il Wall Street Journal, specificandi che i legislatori temono un effetto contagio dato dall’indebolimento dell’economia di Ankara che potenzialmente potrebbe ledere il sistema bancario europeo, alimentare le tensioni in Medio Oriente e dare il via a una nuova ondata migratoria.
“Faremmo di tutto per stabilizzare la Turchia. Non abbiamo molta scelta”, ha affermato un funzionario tedesco al Wsj.
In base alle indiscrezioni, i primi passi sarebbero già stati già mossi. Le ipotesi spaziano da un Bailout coordinato a livello europeo simile a quello usato durante la crisi del debito Ue a prestiti ad hoc concessi da banche per lo sviluppo passando per aiuti bilaterali. Tuttavia, precista il quotidiano, i negoziati sono solo alla fase iniziale e non e’ detto che portino a un’intesa.
Erdogan intanto sarà a Berlino il 28 settembre prossimo. In vista del suo viaggio, una settimana prima il ministro tedesco dell’Economia, Olaf Scholz, e la controparte turca, Berat Albayrak, si vedranno nella città tedesca. Un’occasione – sostengono gli osservatori – per mettere a punto il piano di sostegno.
Oggi intanto la lira turca ha accelerato la fase ribassista, dopo il downgrade da parte di Moody’s su venti istituzioni finanziarie (18 banche e due compagnie finanziarie). In mattinata, la valuta ha perso circa l’1,5% contro il dollaro che è scambiato a 6,3870 lire (- 40% del suo valore rispetto al dollaro dall’inizio dell’anno e quasi il 24% in un mese).