L’Unione Europea è consapevole dei rischi di contagio per le banche in Europa rappresentati dalla crisi della lira turca e non prende sotto gamba la situazione difficile che attraversa Ankara. Lo ha dichiarato in un intervento a Bruxelles il portavoce della Commissione UE Christian Spahr.
Dai segnali che stanno mandando nelle ultime sedute, si direbbe che anche i mercati finanziari – poco liquidi in queste sedute estive – si rendono conto dei pericoli che corrono i principali istituti finanziari d’Europa che hanno un’esposizione in Turchia, tra cui BBVA, BNP Paribas e UniCredit. I titoli delle tre banche sono infatti tra i più colpiti dalle vendite, mentre le Borse mondiali in generale scendono ai minimi di un mese.
Il risultato del crollo della lira turca e delle paure legate al debito turco hanno un impatto negativo sul settore bancario e in particolare sulle tre banche. La settimana scorsa la Bce ha citato i timori legati all’esposizione dei tre colossi bancari alla crisi economica e valutaria della Turchia.
Le banche europee sono tra le più colpite dalle vendite in Borsa questa mattina. L’indice settoriale è in flessione dell’1,6% stamattina in Europa, scivolando ai minimi da fine giugno. I titoli BNP cedono più dell’1% mentre BBVA cala del 3% circa.
I timori legati all’indebolimento della lira turca, nonostante gli ultimi interventi della banca centrale nazionale, continuano a pesare pure su UniCredit. Il titolo lascia sul campo il -2,34% a 13,454 euro e al momento risulta essere il peggior titolo di Piazza Affari (-0,7%).
La lira turca è crollata la scorsa settimana dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inasprito i dazi sulle esportazioni di acciaio della Turchia e in seguito all’intensificarsi dei timori riguardanti il debito da $350 miliardi del paese.