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Terra Luna, leggete le chat dei risparmiatori vittime di perdite spaziali

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Settimana nera per le criptovalute: la loro capitalizzazione di mercato totale è diminuita di oltre 300 miliardi di dollari negli ultimi sette giorni.  Il disastro totale è avvenuto con Terra Luna poiché la stablecoin UST ha perso il peg con il dollaro e la chain che è stata bloccata, riavviata e poi bloccata di nuovo. Venuta meno la fiducia nella formula che dovrebbe assicurarne la stabilità, la cripotovaluta nata per assicurare un cambio 1:1 con il dollaro costante nel tempo è invece crollata del 100% durante la settimana.
Gli exchange stanno bloccando i derivati su questa criptovaluta e anche la possibilità di prelevarla, dato che a sua infrastruttura non funziona.

Gli effetti del crollo di Terra Luna

A subire i maggiori effetti del crollo della stablecoin sono stati i Lunatics, ossia coloro che hanno deciso di scommetterci maggiormente. Perché acquistare una criptovaluta significa scommettere, non investire.
E le scommesse si possono fare, ma con una piccola parte del proprio patrimonio, onde evitare di restare a mani (e tasche) vuote. Leggere per credere questa chat di Reddit, che dimostra che non bisogna volere la luna quando si investe, ma è meglio restare con i piedi per terra.

 

Ma quali sono i motivi dietro all’attuale crollo delle criptovalute?

Le cause dietro la caduta delle criptovalute

Tutto l’universo delle monete digitali ha mostrato un’altissima correlazione con i listini azionari. L’inasprimento della politica monetaria messa in atto dalla Fed per contrastare l’inflazione fuori controllo. Così come il peggioramento delle prospettive economiche e il rallentamento della crescita da qui alla fine dell’anno, anche sulla scia alla crisi in Ucraina e alle sanzioni che l’Occidente ha imposto (e imporrà) a Mosca.

A peggiorare il quadro, già complesso, anche il riacutizzarsi dei contagi di Covid-19 in Cina ed i nuovi lockdown che mettono a rischio la ripresa dell’economia del Dragone. E proprio in questo contesto, si parla spesso di avversione al rischio e di fuga verso i cosiddetti safe-heaven (beni rifugio).