Economia

CSP, vendite veicoli commerciali ancora drogate da incentivi

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(Teleborsa) – In marzo sono stati venduti 22.703 veicoli commerciali con portata fino a 35 quintali. Rispetto allo stesso mese del 2009 l’incremento è del 29,2%. Questo dato non deve però trarre in inganno – sottolinea Centro Studi Promotor (CSP) – in quanto, innanzitutto, il confronto si fa con un mese in cui le vendite furono particolarmente depresse per l’impatto della crisi globale, non mitigata dagli incentivi varati il 7 febbraio, ma di fatto assai poco efficaci per l’intero 2009. Il secondo motivo che induce a valutare con particolare cautela l’incremento del marzo scorso è il fatto che la crescita è dovuta soltanto a veicoli ordinati con incentivi entro il 31 dicembre e immatricolabili senza perdere l’incentivo fino al 31 marzo. Questa possibilità non esisterà più in aprile e di conseguenza il mercato dovrà fare i conti esclusivamente con il portafoglio ordini acquisito nel 2010, portafoglio particolarmente magro perché le incertezze del Governo nel rinnovare gli incentivi per il 2010 e poi la decisione di non rinnovarli affatto ha determinato una brusca caduta degli ordini. Si prevede quindi che a partire da aprile anche per il mercato dei veicoli commerciali, come per quello delle autovetture, le vendite subiranno pesanti contrazioni. Particolarmente eloquenti a questo proposito sono i risultati dell’inchiesta congiunturale trimestrale condotta a fine marzo dal Centro Studi Promotor GL events. Rispetto a marzo 2009 peggiorano drasticamente i giudizi dei concessionari sulla raccolta di ordini. Un anno fa dichiarava basso volume di acquisizione il 59% degli interessati. Nel marzo sorso questa percentuale sale al 77%. In lieve peggioramento anche la remuneratività del business che era bassa per il 70% degli interpellati un anno fa ed è bassa per il 73% ora. Le indicazioni più allarmanti vengono però dalle previsioni per i prossimi mesi. Nel marzo 2009 ci si attendeva ancora che gli incentivi appena varati fossero efficaci e di conseguenza il 13% dei concessionari ipotizzava una ripresa delle vendite. Nel marzo scorso questa percentuale scende al 4%.