In corso un nuovo attacco informatico contro istituzioni di tutto il mondo. L’attacco ha coinvolto la più grande compagnia petrolifera russa, Rosnef e la sua controllata Bashnef, le banche ucraine e multinazionali come Mars, Nivea e Tesa. Cyber attacchi sono stati denunciati anche in Francia, Inghilterra, Danimarca e Stati Uniti. Il virus responsabile si chiama Petya e agisce rendendo inaccessibili i file dei computer e chiedendo un riscatto di 300 dollari in bitcoin.
In Ucraina, oltre alla Banca nazionale e ad altri istituti, sono stati colpiti anche i computer del governo, quelli della metropolitana e dell’aeroporto di Kiev, dei negozi Auchan e degli operatori di telecomunicazione. A causa dell’attacco hacker, il monitoraggio delle radiazioni alla centrale di Chernobyl è stato convertito in modalità manuale, ma i sistemi tecnologici funzionano normalmente. Il premier ucraino Volodomyr Groysman ha definito l’attacco “senza precedenti” e il consigliere del ministro dell’Interno Zoryan Shkiriak non ha esitato ad attribuire le responsabilità alla Russia.
Sotto attacco anche il gruppo dei trasporti marittimi danese Maersk, l’azienda di pubblicità britannica Wpp e la società francese Saint Gobain. Negli Usa, ha comunicato la presenza del virus la società farmaceutica Merck.
I ricercatori vedono un legame con Wannacry. Il virus è simile a quello che un mese fa ha infettato 300 mila computer in 150 Paesi. Si tratta di un ransomware, virus che cifra i dati con finalità di estorsione. Il codice conosciuto come “Eternal Blue” sarebbe stato rubato dalla National Security Agency americana ed è stato utilizzato anche nell’attacco di Wannacry. Petya avrebbe già colpito i sistemi informatici nel 2016.