Da Cedral Tassoni a Digithera: le società italiane che si difendono dai grandi fondi
Cedral Tassoni a Digithera, all’apparenza così diverse fra loro, anche “anagraficamente” e non solo come business, hanno un paio di elementi fondamentali che le accomuna. Sono entrambi esempi di società sane italiane che riescono a difendersi dalle lusinghe e dalle offerte di grandi fondi e banche internazionali.
Inoltre hanno una marcata presenza femminile nella governance. Che è stato dimostrato essere un fattore positivo in termini di risultati aziendali. La maggioranza delle quote della startup Digithera, specializzata nella fatturazione digitale, è tutta rosa, essendo ancora saldamente nelle mani delle tre mogli.
Giovane società appena uscita dall’alveo delle StartUp innovative, Digithera ha come ‘core business‘ la dematerializzazione di documenti e processi fiscali legati ai cicli ordine-fattura-pagamento. Guidata dal CEO Gerri Cipollini, Digithera ha una sede a Milano ed una a Modena oltre ad una società all’estero di cui è proprietaria al 100% dove vengono realizzate attività avanzate di BackOffice per la struttura italiana.
Fatturazione elettronica, Italia “immatura” rispetto al resto d’Europa
“Abbiamo iniziato a pensare a Dighitera nel 2013 quando ci siamo accorti delle potenzialità della fatturazione elettronica e della necessità di ancorarla, anche culturalmente, al trend della dematerializzazione, sulla quale l’Italia continuava a dimostrare un’immaturità pericolosa anche rispetto al resto d’Europa”.
“Insieme ai miei due soci ed amici, Mario Messuri e Ian Tully, iniziamo così a identificare un partner di sviluppato del software ma poi ognuno è troppo preso dai propri ruoli (io e Mario in Jagger, di cui oggi Mario è Direttore Generale; Ian, avvocato socio di uno dei principali studi legali americani, Curtis di New York)”.
“Come spesso accade, sono state le nostre mogli a non desistere e a credere in questo nostro progetto, investendo nella costruzione della start up. Nel 2014, anche per la crescita di Digithera che nel giro di pochi mesi va in utile, decido di lasciare Jagger e di diventare CEO di Digithera per poi entrare in una società di Ferrovie, come responsabile IT & Acquisti, fino alla decisione finale, nel 2018, di lasciare tutto per dedicarmi interamente a Digithera”.
La società è finanziata esclusivamente con mezzi propri e nell’arco di pochi mesi ha consolidato un portafoglio di 42mila clienti, facendo leva sui suoi principali punti di forza, ovvero la capacità di convertire documenti in qualunque tipo di formato tradizionale (carta, PDF, scansioni, ecc) nell’equivalente formato elettronico, attraverso tecnologie altamente innovative ad alta efficacia.
Servizi di alta qualità senza costi di attivazione o canone che hanno trovato un varco importante dai piccoli soggetti IVA ad aziende di grande lungimiranza. “Queste caratteristiche e un fatturato 2018 pari a 800 mila € hanno reso Digithera appealing per molti investitori“, sottolinea l’AD. “Recentemente abbiamo, infatti, resistito a numerosi tentativi di acquisizione della società da parte di banche, fondi e primari e System integrator”, racconta il manager.
“Vogliamo mantenere il controllo sulla società – assicura Cipollini – e cercare di farla crescere sempre di più in autonomia in quanto siamo certi che il mercato sia in un momento di forte espansione e lo dimostrano i risultati finora ottenuti”.
Cedral Tassoni: tra le aziende più antiche e virtuose d’Italia
Nata a Salò nel 1793 come spezieria, Cedral Tassoni è una delle aziende italiane più antiche e uno dei brand più noti e amati in tutta la penisola. Con gli uffici e lo stabilimento produttivo ancora saldamente affacciati sulla riva bresciana del Lago di Garda, Tassoni ha appena celebrato 225 anni di attività sotto la guida ininterrotta della stessa famiglia attraverso quattro generazioni.
Oggi Tassoni, un’eccellenza a livello mondiale, è riconosciuta come una delle poche realtà che controlla in modo costante e puntuale la filiera, a garanzia di qualità dell’intero ciclo di vita del prodotto.
Elementi fondamentali che hanno contribuito a creare il mito Cedrata nel mondo sono la tradizione di distillare infusi idroalcolici ricavati dal cedro, il rispetto delle materie prime e una filiera controllata che produce i propri aromi, dalla selezione dei frutti alla preparazione, all’imbottigliamento, al prodotto finito.
“Negli ultimi cinque anni la crescita di Cedral Tassoni è stata costante in termini di fatturato, attestandosi ad un + 25% complessivo”, racconta a Wall Street Italia Elio Accardo, Amministratore Delegato del gruppo (nella foto).
“I nostri grandi classici come la Cedrata o la Tonica, ma anche le nuove linee di prodotto hanno contribuito allo sviluppo, nonostante un mercato di riferimento in costante flessione. Ma è soprattutto sull’export che abbiamo visto iniziare a volare la nostra espansione. L’America, la Corea, il Middle East stanno diventando grandi fan delle nostre bottigliette, rese sempre molto attraenti dall’attenzione alle materie prime così come dal nostro inconfondibile packaging”.
Al comando del gruppo, c’è Michela Redini, il presidente della famiglia fondatrice. “Il suo spirito costruttivo e l’amore per questo gioiello di famiglia hanno portato un fondamentale contributo per esempio per le nuove linee Fiori & Frutti ed è lei in prima persona ad occuparsene, insieme alla Ricerca & Sviluppo e alla comunicazione”, commenta il top manager.
“È per questo che la nostra azienda da sempre ha fatto gola a investitori, gruppi del settore e fondi. Tuttavia, il consenso è unanime sul preservare Cedral, il suo brand e i suoi prodotti così come sono, senza alterare quest’alchimia preziosa. Da sempre l’azienda è cresciuta con i propri mezzi, senza mai ricorrere nemmeno al credito. E finora i risultati ci hanno dato ragione in quanto il confronto con il mercato ci ha visti vincenti sia in termini di fatturato che di margini operativi”.
“È per questo che, orgogliosamente, continueremo a muoverci con le nostre gambe senza mai smettere di innovare e crescere”.