ROMA (WSI) – A settembre non si pagherà la prima rata dell’Imu sulla prima casa. Lo ha detto Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, a margine dei lavori sui decreto Fare alla Camera e in attesa della riforma della tassazione sugli immobili. “Non si può far pagare a settembre – ha precisato – ciò che non è stato fatto pagare a giugno”.
Parlando delle ipotesi sulla riforma dell’Imu, quella di includere l’imposta in una service tax, sottolinea Baretta, è la scelta che “più può coniugare la necessità politica di superare l’Imu e l’esigenza di dare più spazio ai Comuni e al loro potere decisionale”.
Nel suo intervento a RadioAnch’io Baretta ha sottolineato che “l’accorpamento in una service tax è una delle ipotesi maggiormente in campo, affiancata a misure per dare più spazio ai comuni e al loro potere di decisione, su che tipo di interventi fare su queste imposte”.
Baretta ha continuato:”Agli italiani abbiamo detto che non dovevano pagare la prima rata dell’Imu a giugno, troverei singolare che gli chiedessimo di pagarla a settembre: il primo assoluto impegno del governo è quello di togliere di mezzo la rata che gli italiani non hanno pagato a giugno e tranquillizzarli da questo punto di vista, e poi fare la riforma dell’Imu che ci consenta di fare questo nuovo istituto, questa nuova imposta che andrà anche oltre l’attuale nome denominazione, oltre il nome “Imu”.
Tuttavia, “serve una valutazione complessiva perchè ci sono anche gli interventi da fare sul cuneo fiscale, la CIG e gli esodati, oltre alla necessità assoluta diallentare il patto di stabilità. La somma di impegni è molto rilevante e la cabina di regia con i partiti di maggioranza dovrà tenere conto di tutto, fare i conti con le risorse e fare una valutazione obiettiva delle priorità condividendole” non solo tra i partiti “ma anche con le parti sociali e gli enti locali”, conclude Baretta.