NEW YORK (WSI) – Lo scoppio di una guerra valutaria globale avrebbe un impatto molto negativo sui paesi europei e in particolare su Italia e Francia. Se le esportazioni cinesi dovessero diventare ancora più convenienti, metterebbero in perciolo la stabilità dell’area euro.
I prodotti dei settori industriali di Parigi e Roma diventerebbero meno attraenti per i consumatori.
Nell’arco di 15 anni la Cina è diventata il paese numero uno al mondo in fatto di esportazioni. L’incremento del business ha influenzato nettamente anche gli affari in Giappone, Stati Uniti ed Europa, portando a un processo di parziale deindustrializzazione di quelle economie.
La quota di esportazioni totali delle economie citate è cambiata in modo considerevole e nella maggior parte dei casi in peggio.
La svalutazione massiccia dello yuan imposta dalle autorità negli ultimi giorni – la moneta ha perso il 4,5% contro il dollaro – non si fermerà qui.
Fino al 2003 la quota di paesi dell’area euro nel business delle esportazizoni mondiali ammontava a un terzo del totale. Ora vale solo il 24%, con Francia e Italia che sono i paesi che ne sono usciti più indeboliti. E il trend pare destinato a continuare anche quest’anno, proprio per effetto del piano di abbattimento del valore della divisa concorrente cinese.
Fonte: Sputnik
(DaC)