L’Open Society Foundation di George Soros, ente che si prefigge l’obiettivo di promuovere democrazie affidabili per i cittadini ispirate alla “società aperta”, appunto, teorizzata dal filosofo Karl Popper, ha indicato una serie di europarlamentari, considerati come possibili interlocutori dell’organizzazione. La serie contenuta in “Reliable allies in the EuropeanParliament (2014 – 2019)” (“Alleati affidabili al Parlamento europeo”) vede anche alcuni nomi italiani, spesso lontani nell’immaginario dal mondo delle lobby. Fra questi compare Sergio Cofferati, ex sindaco di Bologna, ex segretario della Cgil, cui vengono riconosciute qualità di “difensore del consumatore”, di protettore dell’ “occupazione”, della “governance economica” e dei “diritti umani”.
Oppure vediamo l’ex ministro dell’Integrazione Cècile Kyenge, apprezzata sostenitrice del “diritto di asilo” e di “migrazione”, della “giustizia sociale” e dei “diritti delle minoranze etniche”. Ancora, Gianni Pittella, di cui vengono ricordati gli interessi per l’economia post-crisi.
Affidabile e possibile lobbista sarebbe anche Barbara Spinelli, giornalista eletta nelle liste del partito di Alexis Tsipras (unica della lista fuori dal gruppo socialista), di cui sono apprezzate, fra le altre cose, le note critiche all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi “per i numerosi conflitti d’ interesse”.
Secondo le stesse parole della fondazione “la presenza di un membro del parlamento in questo mapping indica che probabilmente supporteranno il lavoro di Open Society’s”. Secondo un recente leak ai danni della fondazione di Soros, hackerata da alcuni informatici russi, il magnate sarebbe “responsabile di tutti i colpi di Stato che si sono verificati negli ultimi 25 anni”, è “un oligarca che sponsorizza centinaia di uomini politici di tutto il mondo”.