Conto alla rovescia per l’entrata in vigore dei green pass. Da venerdì scatta l’obbligo del Green Pass per accedere a bar e ristoranti, ma anche palestre, cinema, teatri, musei, oltre che eventi sportivi, concerti.
Ma questo è solo il primo step per una ulteriore estensione del certificato verde che, salvo colpi di scena all’ultimo minuto, dovrebbe essere esteso anche ai trasporti e alla scuola (studenti esclusi).
A partire dal primo settembre, per salire su aerei, treni e navi servirà infatti il green pass. Indicazioni più precise arriveranno domani, quando si riunirà a Palazzo Chigi la cabina di regia (delegazioni partiti, vertici del Cts), e subito dopo il Consiglio dei ministri. L‘obiettivo è far partire il nuovo decreto, insieme al precedente, in vigore appunto da venerdì 6 agosto.
Tamponi: verso prezzi calmierati
Resta da definire il provvedimento con il quale il governo ha annunciato prezzi calmierati per i tamponi in modo da consentire, a chi non ha ancora fatto il vaccino, di poter entrare in questi luoghi.
L’obiettivo è arrivare ad un prezzo, per un test antigenico, che soprattutto per i minorenni ( tra i 12 e i 18 anni), potrebbe essere fissato tra i 6 e i 7 euro. Per l’abbattimento del costo dei tamponi il governo ha stanziato 45 milioni di euro nel 2021.
I requisiti per avere il Green Pass
Tre le condizioni per avere il certificato verde:
- essere guariti dal COVID 19
- avere fatto un tampone negativo nel 48 ore precedenti
- essersi sottoposto ad almeno una dose del vaccino
Chi può essere esonerato
Ma c’è anche chi il vaccino non può farlo per motivi di salute, patologie che non lo consentono o chi ha maturato forti reazioni allergiche dopo la prima dose. Per alcune precise categorie di persone impossibilitate ad immunizzarsi sarà prevista una speciale esenzione all’obbligo del green pass, concessa solo dietro presentazione di certificazione medica. L’elenco delle esenzioni sarà pubblicato con ordinanza del ministero della Salute entro venerdì.
Green pass: il nodo della scuola
Per il personale scolastico, l’ipotesi che circola in queste ore in ambienti di maggioranza, sarebbe quella di introdurre l’obbligo del pass, nonostante l’incidenza di vaccinati tra insegnanti e personale sia già altissima, dell’85% circa: sono invece quattro le Regioni che registrano un numero consistente di scettici del vaccino tra i prof (Sicilia, Liguria, Sardegna e Calabria).
Resta in campo, ma è meno probabile, l’ipotesi di intraprendere percorsi specifici con misure ad hoc, come la Dad, laddove il numero di immunizzazioni fosse stato ancora basso. Sembra invece escluso al momento l’obbligo per gli studenti.
Per quanto riguarda invece la didattica a distanza, nelle zone di rischio bianche o gialle la scuola sarà solo in presenza.
In quelle arancioni o rosse, invece, saranno i sindaci a decidere se, in presenza di focolai, si dovrà chiudere le chiude e fa studiare gli studenti da casa.