Alla fine Massimo D’Alema non ce l’ha fatta. Il suo obiettivo di restare alla presidenza della Fondazione eurosocialista Feps di Bruxelles fino a ottobre prossimo non è stato raggiunto per sette voti. Anche lì è stato ‘rottamato’ E a quanto pare, dietro la sconfitta ci sarebbe lo zampino di Matteo Renzi.
“Ora sarà contento, ma non lo sarà più tra un po’ di settimane…”avrebbe commentato D’Alema, dopo la votazione dell’assemblea della fondazione con alcuni suoi vicini.
I retroscena sono stati riportati dal Corriere della Sera, ricordando che al suo posto è stata subito insediata l’ eurodeputata portoghese Maria Joao. D’Alema – sempre secondo riporta il quotidiano – aveva sostenuto di aver bisogno di alcuni mesi per concludere il lavoro del suo mandato da presidente Feps.
Ma le cose non sono andate per il verso giusto:
Secondo varie fonti, sarebbe stato personalmente il segretario del Pd a inviare a Bruxelles un veto intrattabile sulla proroga. Ma D’ Alema è arrivato all’ assemblea generale deciso a ottenere il suo obiettivo. Ha messo in campo tutta la sua esperienza politica. Avrebbe alzato più volte i toni e le tensioni, dilatando i tempi per guadagnare consensi.
E al voto sulla sua proroga ha perso con 22 contrari e 15 favorevoli. “La sua speranza di restare presidente della Feps fino a ottobre è saltata definitivamente”.